“Ci domandiamo – sostiene il coordinatore di Riunire Calascibetta – come sia stato possibile ignorare che l’immobile è comunale? A pensare male si fa peccato, ma spesso s’indovina, considerato che i locali erano stati dati per essere destinati agli anziani e con precedenza per gli anziani di Calascibetta. Si sospetta che per consentire questa operazione di trasferimento degli immigrati nei locali di Via Monastero, ex – Omi, una volta conosciuta come a maternità, sia stato sottoscritto un contratto di affitto. Se così fosse, qualcuno farebbe utili su un bene comunale. Nel 1988 il Consiglio Comunale concesse i locali di via Monastero per destinarli a un uso specifico”.
“Ci si chiede se il sindaco ignora questi fatti?, chiederemo – dice ancora il coordinatore di Riunire Calascibetta – se l’utilizzazione dei locali per sistemarvi gli immigrati è legale, è legittimo. Cosa prevede la convenzione?”. Il Gruppo Riunire Calascibetta si farà promotore di un’iniziativa perché gli anziani xibetani soli o non totalmente autosufficienti o comunque in difficoltà siano accolti nella struttura a ciò destinata anche a spese del Comune. I consiglieri comunali di Riunire Calascibetta proporranno di reperire dall’avanzo d’amministrazione la somma di almeno quindicimila euro per consentire a quegli anziani una migliore qualità della vita.
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Tre salme di immigrati riposeranno per sempre nel cimitero di Calascibetta