Leonforte: l’università popolare ha spiegato il pranzo dei Santi

Leonforte. L’università popolare ha spiegato il pranzo dei Santi, martedì 19 marzo. Il presidente del circolo degli operai, Enzo Perrica, ha invitato la professoressa Giovanna Maria a spiegare il rito del pranzo dei santi, che a Leonforte chiude il “traficu” a san Giuseppe.
La professoressa ha tenuto a specificare il passaggio, peculiarità leonfortese, da “artaru” a tavolata: a mezzogiorno del 18 marzo si apre ai visitatori l’altare, dopo la benedizione del prete e la consacrazione della casa a chiesa. L’altare verrà vegliato per tutto il pomeriggio e la notte, in memoria del trapasso di san Giuseppe e come “cuonsolo” per Maria, vedova del suo sposo. Dopo il mezzogiorno del 19 marzo l’altare, da luogo di veglia, diverrà tavolata per la condivisione del pane e del Verbo.

Furono i francescani a educare il popolo attraverso la tavola imbandita, ripetendo nei gesti l’ultima cena e la tavolata del 19 è infatti commemorazione dell’ultima cena. Il circolo ha voluto vestire con gli abiti del tempo i cinque santi che hanno mangiato le erbe amare, la pasta con i ceci e le sarde in memoria di quanto accaduto allora. Sulla tavola il frutto del lavoro dell’uomo e del traficu delle donne, che mondano e cuociono le verdure simbolo della Chiesa: lattughe, finocchi, cardi e legumi.

Ogni cosa ripete nel numero la Trinità e la molteplicità della comunità dei credenti, i legumi inoltre raccontano la resurrezione nel loro essere seme che muore e rinasce a nuova vita. Il pranzo si è aperto con una benedizione collettiva, il vino usato dal vice presidente del circolo Di Gaetano per lavare i piedi a Gesù in segno di accoglienza e apertura, è stato gettato in strada e non sotto la tavolata come la prassi prevede. Il significato del cibo e dei gesti ispirati a Cristo è stato intercalato dalla professoressa Maria da “raziunedde” e preghiere antiche e alla fine ogni cosa è stata condivisa con i molti partecipanti. Il pane spezzato e passato al vicino, moltiplicandosi in pezzetti benedetti, è bastato per tutti così come dovrebbe essere sempre.

I molti forestieri hanno mangiato con i paesani e apprezzato la lezione atipica, ma necessaria. Una sola domanda è rimasta senza risposta: “ ma le strisce pedonali davanti la proloco le dovevano ripassare giusto, giusto oggi? La giornata del dì di festa” La professoressa Maria allargando le braccia ha invitato tutti: paesani e turisti a fare il viaggio a san Giuseppe, che Leonforte ha tanto bisogno.

Gabriella Grasso