Enna: tra il 2012 ed il 2018 una riduzione del 20% della fascia d’età 0-14 e aumento degli anziani (65-74 anni) di circa il 50%

Enna. Il Piano di zona 2018/2019 che verrà redatto dal Distretto socio-sanitario D22, di cui il comune di Enna è l’ente capofila, vuole sviluppare di concerto con le forze sociali soluzioni innovative circa le risposte da dare ai crescenti bisogni sociali del territorio. Grazie al potenziamento dell’equipe sociale avvenuta ad inizio dell’anno, è stato possibile redigere una relazione sociale che aggiorna il profilo socio-sanitario dei sei comuni facenti parte del distretto, vale a dire Enna, Calascibetta, Catenanuova, Centuripe, Valguarnera e Villarosa.
“Dallo studio effettuato – dichiara l’assessore ai servizi sociali Paolo Gargaglione, presente il sindaco Dipietro – emerge un quadro territoriale e sociale caratterizzato da una forte disomogeneità geografica, economica e di sviluppo, che richiede risposte sempre più articolate e diversificate i cui costi non sempre sono compatibili con le disponibilità finanziarie degli enti locali”. La relazione sociale si compone di 7 sezioni: dinamiche demografiche, area povertà, area anziani, area dipendenze, area disabilità, area immigrati, area famiglia, minori e giovani.
L’analisi relativa alle dinamiche demografiche del Distretto D22 fa emergere che nell’arco di un decennio (2008-2018), la popolazione residente nel distretto ha subito un decremento del 5%, pari a 3085 abitanti. Inoltre, si evidenzia tra il 2012 ed il 2018 una riduzione del 20% della popolazione della fascia d’età 0-14 ed un progressivo aumento della popolazione anziana (65-74 anni) di circa il 50%. Tale declino demografico sta determinando che le persone considerate “attive” sono notevolmente inferiori rispetto a chi si trova in condizione di inattività (anziani, minori, disabili).
Il Comitato dei Sindaci, preso atto di quanto emerge dalla relazione sociale, ha concordato di porre particolare attenzione all’area della disabilità, delle demenze degli anziani, dei minori e famiglie, con l’obiettivo che le poche risorse assegnate, circa 350 mila euro di cui 70 mila euro circa, con il vincolo di destinarli a servizi socio-assistenziali, non vengano polverizzati in tante azioni. “A tal riguardo-sottolinea Gargaglione – e nell’ottica di un maggior coinvolgimento del terzo settore sono stati costituiti dei tavoli tematici, la cui funzione non si esaurirà con l’approvazione del piano di zona 2018/2019, ma saranno sentiti periodicamente sullo stato di attuazione delle azioni.