Enna. Ancora polemiche su commissione esperti per l’istituzione del Museo Multimediale del Mito

Enna. La terza commissione consiliare, mercoledì, ha audito il Sindaco in merito alla problematica della composizione della commissione di esperti per l’istituzione del Museo Multimediale del Mito, che ha visto scendere in campo l’Associazione Nazionale Professionale Italiana di Antropologia (ANPIA), dopo l’esplicita esclusione dagli esperti che la compongono della figure professionali previste invece dalla legge.
Le opposizioni presenti hanno aspramente criticato la scelta della Giunta Dipietro. In particolare la III commissione ha evidenziato come, nonostante il museo del mito possa rappresentare una tematica interessante, il modo di agire dell’amministrazione ha puntualmente escluso giovani professionisti presenti in città, che come tanti altri, sono costretti a trovare altrove stimoli o sbocchi inerenti ai propri studi. Le sterili risposte sulla gratuita della figura, se di gratuità si parla di coinvolgere quanto è quanti si vogliono spendere allo stesso modo, non sfugge che nel merito l’attribuzione della funzione non possa poi creare presupposto futuro per incarico retribuito, comunque la città “della cultura avrebbe necessità di obiettivi chiari e definiti” .
Secondo Solfato (M5S) l’Amministrazione è partita con il piede sbagliato in questa vicenda, commettendo il grave errore di creare divisioni anche tra professionisti piuttosto che aggregazione, anche alla luce del fatto che l’opposizione ha votato a favore le somme in bilancio cercando di creare un clima costruttivo sui temi comuni. Per la consigliera Gaetana Palermo (gruppo misto), infine, queste commissioni sembrano spinte più dalla campagna elettorale che da veri percorsi costruttivi per la città che, invece, dovrebbero portare ad obiettivi utili per tutti, evidenziando che a questo modo di fare si assiste anche in tante altre tematiche. I gruppi di opposizione sono stati tutti concordi nel ribadire di non essere contrari alle buone iniziative se espletate in modo corretto, ma studiare beni antropologici escludendo a priori gli antropologi non ha alcun senso, oltre che non rispettoso della normativa in vigore. Pertanto hanno invitato il Sindaco a rimediare a questo grave pasticcio.
Da rilevare che qualche anno addietro è stato illustrato un progetto similare al primo cittadino, in collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Catania, tramite la prof. Anna Guillot, in sinergia con l’Università Kore (presente all’incontro il Presidente dell’Università Kore, prof.Cataldo Salerno) che il Sindaco ha certamente dimenticato (si era ad inizio mandato, ora si è in campagna elettorale!).