Calascibetta: il Teatro a scuola per raccontare la disumanità dell’Olocausto

Calascibetta. Se gli studenti sono il futuro della nostra società, a loro tocca conoscere, sapere, al fine di non dimenticare, cosa è stato l’Olocausto, ovvero gli anni “bui” del ‘900. “Binario 21” è il titolo dello spettacolo-documentario che, attraverso la simbolica voce narrante di Liliana Segre, interpretata da Tilde Di Dio, figlia d’arte, farà rivivere agli studenti xibetani di scuola media le azioni disumane dei nazisti. Tanto incomprensibili gli orrori da parte del regime di Hitler da fare pronunciare l’affermazione più profonda allo scrittore statunitense William Clark Styron: “Ditemi, dov’era Dio, ad Auschwitz?” e al tempo stesso fornire la risposta: “E l’uomo, dov’era?” A scoprire l’orridità perpetrata nei confronti degli ebrei furono i militari russi il 27 gennaio del 1945, una data storica che il mondo celebra con la “Giornata della Memoria”. L’Associazione culturale “Teatro Contoli-Di Dio”, con la collaborazione dell’Istituzione scolastica, dedicherà domani mattina una performance alla memoria di ciò che è stato l’Olocausto. Allarmanti gli ultimi dati emersi dal rapporto Eurispes 2020: il 15,6 per cento degli italiani nega la Shoah. Per un giorno, dunque, diversi studenti di Calascibetta non siederanno tra i banchi di scuola, bensì raggiungeranno l’Auditorium comunale dove sarà portato in scena “Binario 21” che vuole essere un omaggio a Liliana Segre e al suo impegno sociale. Una donna che a soli 13 anni conobbe le atrocità messe in atto dai nazisti. “Occorre battersi per la libertà di pensiero, essere forti e mai indifferenti”, ha più volte ribadito la Segre agli studenti. Nobile l’obiettivo che si prefigge l’Associazione “Contoli-Di Dio” che, con il suo presidente Mario Colianni, dice: “Proporre lo spettacolo nelle scuole serve per condividere e riflettere, attraverso il dialogo, su cosa è veramente successo durante il periodo nazista, affinché quegli anni cupi, che hanno reso nulla la dignità dell’uomo, non debbano più tornare”. Se compito prioritario della Scuola è quello di educare la futura generazione, compito del racconto è anche quello di sensibilizzare i giovani affinché mai più questi istinti abitino l’animo umano.

Francesco Librizzi