Scarso “Tinto di speranza un periodo difficile per l’Italia”

“Abbiamo tinto di speranza un periodo difficile per il nostro Paese”. Così il presidente della Federazione Italiana Scherma, Giorgio Scarso, commenta l’aritmetica qualificazione ai Giochi Olimpici ottenuta da tutte e sei le Nazionali azzurre. Un risultato che entra nella storia perché arriva alla prima edizione olimpica che vedrà il programma completo, senza l’esclusione di specialità. “La qualificazione ai Giochi Olimpici di tutte e sei le Nazionali – commenta il presidente federale – e dunque la possibilità di schierare in pedana a Tokyo il numero massimo possibile di atleti azzurri era l’obiettivo che ci eravamo posti all’inizio della fase di qualificazione olimpica. Averlo raggiunto anche in anticipo è l’ennesima attestazione della caratura tecnica di tutte le armi della scherma italiana e del ruolo che essa riveste, in maniera corale, nel panorama schermistico internazionale. Non è un risultato da sottovalutare: la qualificazione ad i Giochi Olimpici – evidenzia Scarso – coi suoi criteri anche di rappresentatività continentale è sempre stata una sfida avvincente e mai scontata. Negli ultimi anni, poi, la concorrenza in questi anni si è fatta sempre maggiore ed agguerrita, ampliando così i concorrenti ai posti limitati sulle pedane olimpiche. Ecco perché oggi questo è un risultato che va sottolineato, ben consapevoli che si tratta di una tappa di un percorso e non certamente di un traguardo”. Il commento del numero uno della Fis prosegue con la suddivisione dei meriti. “In primo luogo mi congratulo con gli atleti. Non solo con quanti si sono resi protagonisti delle gare a squadre ma con coloro i quali sono protagonisti del gruppo azzurro, perché grazie alla concorrenza interna dettata anche e soprattutto dal valore tecnico interno ad ogni Nazionale, si eleva la caratura e ci si prepara ad affrontare le sfide con gli avversari degli altri Paesi. Fondamentale è l’apporto degli staff tecnici, coordinati dai Commissari tecnici e composti da maestri che non lesinano impegno, dedizione e passione nel seguire i singoli atleti e le varie Nazionali. Ma il merito è anche dell’intero gruppo, composto dai preparatori atletici, dai tecnici delle armi e dagli staff medici e fisioterapici coordinati dalla Commissione Medica federale. Dietro ogni atleta c’è poi una storia che nasce sulle pedane di società rappresentative di piccoli o grandi centri del nostro territorio nazionale. In queste società dove sono nati, in quelle che oggi li accolgono per allenarsi e migliorarsi e nei Gruppi Sportivi e Corpi Civili dello Stato che li sostengono, vi sono le radici di un albero che non potrà che portare frutto”. Lo sguardo del vertice federale si allarga anche ai Giochi Paralimpici di Tokyo2020. “L’emergenza mondiale legata al Coronavirus – spiega – e l’annullamento conseguente di tutte le rimanenti prove di Coppa del Mondo, ha di fatto concluso la fase di qualificazione paralimpica. Siamo in attesa delle decisioni della Federazione mondiale in merito ad i criteri che saranno adottati per l’assegnazione dei pass, ma il posizionamento nei ranking dei nostri atleti e delle nostre Nazionali ci fanno molto ben sperare”. La notizia dell’en plein della scherma azzurra in merito alla qualificazione di tutte le squadre a Tokyo2020 ha avuto un’eco importante sia sul piano mediatico che su quello istituzionale. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò ha twittato la sua soddisfazione con parole cariche di orgoglio: “Che en plein! – ha scritto il vertice dello sport azzurro – Anche le azzurre e gli azzurri della sciabola staccano il pass per Tokyo2020! Alla prima occasione la scherma italiana sarà rappresentata ai Giochi in tutte le armi! Che orgoglio, siete già nella storia!”. “Ho ricevuto – racconta Scarso – numerose telefonate di sincera congratulazione da parte delle istituzioni sportive e del mondo dello sport italiano. Sono attestazioni non solo di condivisione della soddisfazione ma anche riconoscimenti ad un movimento, quello della scherma azzurra, che l’Italia sente come elemento d’orgoglio. Personalmente sono orgoglioso di rappresentare un mondo, quello della scherma italiana, che in un momento così difficile per il nostro Paese, ha saputo regalare all’Italia una soddisfazione tricolore”.
(ITALPRESS).

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