Enna. Questore Corrado Basile: rispettiamo le regole poste a nostra tutela schierati in campo 100 uomini

Enna. “Invito tutti a rispettare le regole imposte a tutela della salute pubblica dal Governo”. L’appello è del questore Corrado Basile che aggiunge “Chi non ottempera a questo invito subirà le conseguenze previste dalla legge, e da questo punto di vista saremo inflessibili”. E’ la polizia il baluardo tecnico per fronteggiare la diffusione del coronavirus. A lei è affidato il compito di controllo affinché i cittadini osservino quello che sembra essere diventato un mantra: “restate a casa”. “L’autocertificazione serve a responsabilizzare il cittadino – dice il questore Basile – Quanto dichiarato è sotto la propria responsabilità e dopo i controlli non è escluso che si verifichi che quanto dichiarato corrisponda al vero e, in caso contrario, si proceda alla multa, che ricordo è di 206 euro o in casi particolari all’arresto fino a tre mesi”. Per controllare tutto il territorio provinciale, solo nella giornata di ieri, sono stati utilizzati oltre 100 agenti, che hanno effettuato più di un turno, e un centinaio di pattuglie. Ancora nessuna persona è stata sanzionata ma sono stati fatti molti richiami. “Le forze dell’’ordine stiamo facendo uno sforzo immane ma c’è ancora molta gente in giro”. A proposito della querelle che sta infiammando gli operatori del settore ristorazione e gastronomia, il questore , carte alla mano, è chiaro “Le pizzerie da asporto devono chiudere alle 18, come bar e ristoranti . Mentre, quelle che già sono autorizzate per il domicilio, possono continuare a farlo, a patto che chi consegna e il cliente non abbiano contatto”. In poche parole il fattorino dovrebbe avere cura di ritirare i soldi davanti la porta, lasciare le pizze e andare senza nemmeno vedere in faccia a chi consegna la merce.
Mentre per quanto riguardano quei pochi e sparuti turisti che ancora si vedono in città, Basile dice “devono essere accolti nei b&b o negli alberghi, che in questo momento diventano loro domicilio, e deve essere favorito il rientro nelle loro residenze di origine. In ogni caso anche loro devono osservare le prescrizioni della presidenza del Consiglio dei Ministri e rimanere in albergo”.

Pierelisa Rizzo