A volte una pandemia può creare condizioni per completare un’opera alla quale si lavora da tempo: smantellare o depotenziare l’ospedale di Enna, poca utilità degli ospedali di Leonforte e Nicosia

Dopo il trasferimento dall’ospedale Umberto I al Chiello di Piazza Armerina dei reparti di Dermatologia e Nefrologia, la dialisi però è rimasta ad Enna, tocca ora alla Medicina, i cui pazienti sono stati alcuni dimessi e altri trasferiti nel nosocomio piazzese. La ratio è quella di fare spazio ad un reparto interamente dedicato agli affetti da Covid 19. Il personale medico e gli operatori della Medicina sono, dunque, rimasti ad Enna, a disposizione di questo nuovo reparto.
Tanti posti letto e pochi, pochissimi respiratori, che, dalle cronache dal fronte, sono indispensabili nella cura dei malati. E mentre i medici e gli infermieri cuciono mascherine “fai da te” a casa, bricolage sanitario, da più di un mese, al nosocomio ennese, sono sospesi gli interventi chirurgici, eccezione fatta per le urgenze.
E non sarà stato considerato tale il caso di un paziente giunto all’Umberto I con una spalla rotta e trasferito all’ospedale di Piazza Armerina. A volte una pandemia può creare le condizioni per completare un’opera alla quale si lavora da tempo. Smantellare o depotenziare l’ospedale di Enna, dimostrare la poca utilità degli ospedali di Leonforte e Nicosia, a vantaggio dell’ospedale Chiello. Passata l’emergenza, speriamo presto, sarà difficile che questi reparti potranno tornare ad Enna, oggi forte di altri 180 posti letto sbandierati sui social e sui giornali.
In realtà questi 180 posti erano già presenti all’Umberto I e sono il frutto dello sfratto della Dermatologia, della Nefrologia e di qualche altro posto letto grattato qua e là.
I dati, oggi quelli ufficiali parlano di 22 contagi, con tutte le testate online di Enna e provincia che pubblicano ognuno un numero diverso, non sembrano raccontare un’emergenza per l’ospedale ennese. Eppure se ti rompi una gamba vieni spostato a Piazza, se ci scappa un appendicite, se devi togliere un presunto melanoma, tutti nella città dei mosaici. Quindi, in questo momento, forse è meglio che ci si ammali di Covid 19. Solo così, meriteremo un posto, al V piano, dell’Umberto di Enna.
E gli altri due ospedali? Leonforte e Nicosia? A Leonforte tanti medici sono entrati in contatto con pazienti poi risultati positivi al Covid 19. A Nicosia, lo abbiamo raccontato ieri, Miletti, un imprenditore contagiato che si è autodenunciato su Facebook, ha raccontato di altri presunti positivi al coronavirus. Gli abitanti di quei comuni ci penseranno due volte prima di andare in quegli ospedali. E, dunque, anche questi ospedali, dopo la quarantena, potrebbero essere messi in dubbio o finire nelle fauci di una riorganizzazione globale già disegnata.

Pierelisa Rizzo