LA FORMA DELL’ACQUA CAP. 4 – Finale di stagione

LA FORMA DELL’ACQUA CAP. 4 – Finale di stagione
L’avvocato Giordani “Dopo anni e anni per la prima volta uno squarcio si apre in questo muro di omertà, in questo muro di gomma“

Marco Risi aveva intuito già nel 1991, ai tempi delle indagini sul caso dell’aereo scomparso a Ustica, dove morirono 81 persone, che l’Italia oltre che sul lavoro è basata sui Muri.
Muri di qualunque natura, sociali, economici, politici, razziali, informativi, ecc.
Certo fa specie che parlando d’acqua si citino i muri. Ebbene è cosi (se vi pare).
Oramai da decenni si parla e sparla del “sistema idrico” ennese
Ne parlò diversi anni fa la presidentessa Rosy Bindi in visita ufficiale a Enna con la Commissione nazionale Antimafia: “state attenti” esclamo” nel sistema idrico ci sono infiltrazioni mafiose .
Ne parlano da qualche tempo i deputati penta stellati compaesani (“sistema affaristico e massone in diretta dal Senato della repubblica”) .
Quali risultati dopo queste affermazioni particolarmente gravi? Zero che riporta zero che riporta zero e cosi via.
Certo dite voi in tempi di coronavirus che importanza può avere parlare di queste cose.
“Munnu a statu e munnu è“ dicevano gli antichi . “Cu futti futti Diu perdona a tutti“ dicono i fedeli più ossequiosi dei canoni cristiani. E allora…
Qualche giorno fa recatomi a Carrapipi (quest’anno si vota, influenza permettendo) per la mia solita attività, dopo essere entrato in farmacia per acquistare una confezione di disinfettante, mi recavo presso il Bar di fronte al Municipio.
“Buongiorno“ salutai all’indirizzo dei pochi clienti presenti. Nessuna risposta poiché c’erano u zi Peppi e u Zi Angilu ca si stavinu azzuffannu, a distanza e senza mascherina.
Ordino un caffè ed un bicchiere d’acqua e mi sistemo comodamente, braccio appoggiato al bancone del bar, ed ascolto la conversazione.
“Ti l’avia dittu ca chissi di Vivienna ci stanu carricannu i batterie a chiddi dell’acqua. Nun talianu nfacci a nuddu” escalmava u zi Peppi.
“Ma chi dici, a chiddi dell’acqua nun ci fa mancu u baffu” rispose u zi angilu “anzi chiossa ci nni dicinu e chiossa chiddi s’additervtinu“. “Si fanu sorti di manciati di carni arrustuta a facciazza nostra e co vino ca costa assà. Tantu pagamu nuatri”.
“Tutti si chiacchiri si perdunu nda l’aria” concluse u zi angilu.
“Ma spiramu beni“ concluse u zi peppi “ tantu cchiu scuru di mezzannotti nun po fari. Appena mi speddinu i sordi da penzioni, acqua nun ci nni pagu.
“Bravu, arrispunni u zi angilu” accussi ti tagghinu l’acqua e nun ti po lavari. U vo capiri ca nuatri nun cuntamu nenti e chissi dell’acqua fanu chiddu ca vunu? Anzi parra picca, ca so venunu a sapiri i capuriuna, su capaci di licinziari a to niputi, chiddu ca fici trasiri u …… .
A quel punto pagai il conto ed usci dal Bar.
Credo che questo dialogo immaginario si possa replicare tantissime volte nella nostra provincia.
Il muro costruito sul sistema idrico a Enna è molto resistente ed impermeabile a qualunque azione esterna.
La domanda è: che fare? di chi ci possiamo fidare? dei Sindaci? Degli onorevoli? Dello Stato? delle Istituzioni? Di Robin Hood? Zorro? Del principe azzurro?
La risposta la lasciamo ad ognuno di voi. Una cosa è certa abbiamo chiesto trasparenza e la pubblicazione di atti importanti in particolare quelli relativi alle partite pregresse. Abbiamo ottenuto: NULLA. Qualcuno ha paura di mostrare queste carte?
L’informazione ha un limite, può indicare vie, percorsi, ma le iniziative dovrebbero riguardare altri soggetti preposti. Per principio siamo certi che tutto è a posto, che tutti sono persone perbene, ma è ancora possibile, in questa epoca sopportare e subire questo muro di gomma?
Grazie della vostra pazienza.


Riferimenti:

ENNA. LA FORMA DELL’ACQUA – CAP. 3
ENNA. LA FORMA DELL’ACQUA – CAP. 2
ENNA. LA FORMA DELL’ACQUA – CAP. 1