Da quanto detto è possibile fare una riflessione: la spesa corrente, oltre agli aggetti, per gestire il comune di Leonforte è di 600mila euro annui. Se così è l’azzeramento della cassa è inevitabile. In questi 27 mesi l’amministrazione Barbera, che eredita una cassa di un milione e 600 mila euro circa, ne utilizza l’intera somma per la gestione pubblica del biennio, gestione sovrapponibile alla precedente per spesa annua. Quanto resta da pagare del prestito iniziale non lo sappiamo. Proseguiamo però con la ricostruzione dei fatti: a metà mandato l’amministrazione Barbera dichiara alla Corte dei Conti un aumento della mole debitoria di cui però non riesce a quantificare la reale portata, per mancanza di collaborazione dei funzionari preposti. Il 17 agosto al comune di Leonforte giunge la diffida da parte dell’Assessorato agli enti locali per la dichiarazione del dissesto. Evidentemente sono mancati gli impegni assunti nel corso di questi anni e non era possibile altra alternativa. Non basta aumentare di pochi centesimi la Tari o chiedere i versamenti delle pratiche edilizie giacenti da anni al comune. La domanda che poniamo è: gli impegni assunti erano proporzionali e realmente applicabili alla nostra condizione economica o l’Ente è in grado di sopravvivere solo a forza di prestiti? E si è tenuto conto dello spopolamento e del consequenziale ammanco economico a questo addebitabile?
Così, chiosa Francesco Sinatra, in conclusione che si dice amareggiato e avvilito per quello che Leonforte dovrà subire.
Noi avendo letto sui social tante dichiarazioni di messa a disposizione per aiutare il comune in questo difficile momento, umilmente, proponiamo: una raccolta fondi, casa per casa. Ognuno dia ciò che può perché solo così si può essere concretamente fattivi. Il resto è solo “scumazza”.
a cura di Gabriella Grasso
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Richiesta di dissesto al Comune di Leonforte