Leonforte. Epitaffio per un comune in dissesto (parte 1)

Leonforte. Lunedì 31 agosto con 10 voti a favore, 5 contrari e 1 astenuta, il dissesto è stato approvato e dichiarato dal Consiglio comunale, nonostante persistano forti dubbi sulla sua improrogabile necessità. Leonforte è un comune ufficialmente dissestato, ma anche disastrato e disagiato, a seconda delle aree di interesse. Dissesto con carenza di bilancio, ma con tante rassicurazioni da parte degli organi di stampa dell’amministrazione sull’impossibilità di ulteriori peggioramenti. Essendo il peggio dato ora è solo possibile migliorare: non ci saranno licenziamenti e ridimensionamenti perchè non c’è più nessuno da licenziare e ridimensionare e a breve il lustro promesso verrà realizzato. L’analisi dei documenti e dei conti sarà fatta dal commissario ad acta e appena possibile anche da noi per capire, qualora possibile, perché un Ente debba insistere o non agire con veemenza obbligata per evitare il dissesto. Non persuade l’ipotesi della mancata conoscenza della reale mole debitoria. Come si può ignorare il debito per il quale si accoglie il dissesto? Amministrando comunque per più di un anno? Perché così è stato e nel caso di Piazza Armerina e nel caso di Leonforte.
Come può un’amministrazione ammettere l’omessa collaborazione degli organi preposti?
Può un capo settore non riferire al sindaco sullo stato economico/finanziario dell’Ente nel quale opera? E può un sindaco non agire nei modi dovuti e previsti dalle norme per contrastare tanta irragionevole reticenza?
D’ora innanzi basterà dunque dichiarare di non essere stati collaborati per dirsi inadempienti?
Est modus in rebus.
Attendiamo le rispose e il miglioramento, fiduciosi che tanto peggio di così…

Gabriella Grasso