Lavori non liquidati a Palazzo Trigona di Piazza Armerina

E mentre si organizzano “I sentieri dei Misteri” a Piazza Armerina, sembrerebbe quasi risolto il mistero delle autorizzazioni relative al Palazzo Trigona. Il direttore  Arch. Calascibetta Liborio, durante la sua presenza alla IV Commissione consiliare, presieduta dal Presidente Concetto Arancio, presenti anche i consiglieri Amore e Cimino ed il cittadino “incompetente” Totò Trummino, ha comunicato loro che “si è attivata la macchina organizzativa per avere tutto pronto prima di Dicembre 2020 (???). Nel frattempo, l’Ufficio Tecnico del Comune di Piazza Armerina, con Pec del 20 /10/2020, prot. 35295, risponde alla richiesta di accesso agli atti inoltrata via Pec  il 15/09/2020, da un consigliere di opposizione, la stessa recita quanto segue:”A riferimento della sua richiesta presentata il 15/09/2020 con prot. 30331, con la quale chiede di sapere se quest’ufficio è in possesso di alcuni documenti, quali agibilità, accatastamento e quant’altro possa riguardare il palazzo Trigona, si comunica che nulla di quanto richiesto è in possesso di quest’ufficio tecnico. Da contatti con l’Arch. Liborio Calascibetta si è appreso che è in corso l’aggiornamento catastale ai fini della presentazione della S.C.A (segnalazione certificata di agibilità)…Tanto si doveva…Il Resp. Del Procedimento.” Nulla di nuovo, la notizia del “nessuna autorizzazione”, aveva fatto il giro di Sicilia, senza nulla togliere al ciclismo. Altra notizia, riguarda il collaudo dell’ascensore interno al palazzo, realizzato per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Lo stesso, sarebbe stato installato da una multinazionale fra il 2011e il 2012, sarebbe stata affidata la consulenza ad un’azienda del luogo, fino a che nel 2017, la allora direzione museale, affida alla stessa azienda incarico per la sistemazione degli impianti in quanto fermi. L’affidamento, riguardava anche gli impianti del museo di Aidone e di Centuripe, quest’ultimo, nel frattempo avrebbe risolto tale problema percorrendo altre vie. Eseguiti i lavori a regola d’arte, fra il 2017/2018, gli impianti risultano senza collaudo, collaudo che doveva essere eseguito già subito dopo l’installazione. Oltre alla mancata vigilanza nella definizione tecnica e burocratica, sembrerebbe non essere mai stato definito il pagamento all’azienda che aveva accettato l’incarico per i lavori di sistemazione. La somma, di circa seimila euro, non sarebbe mai stata liquidata, prima per un problema di bilancio regionale, per successivamente adire a somme disperse, per finire con la non predisposizione dell’impegno di spesa da parte della direzione museale di Piazza Armerina. Nel frattempo, la stessa azienda, propose nel 2018 alla Direzione di poter mettere in manutenzione l’impianto, ma da allora nessuna risposta in merito. Quindi, lavori realizzati a regola d’arte, impianti funzionanti ma senza collaudo, contratto di manutenzione, così come imposto dalla legge sulla eliminazione delle barriere architettoniche, assente e somme non liquidate… tutto fermo. Riusciranno i nostri eroi a collaudare, pagare ed inaugurare?… Mistero della fede…

“Essere in buona fede consiste nel non pensare”. (Sergio Quinzio)

Anna Zagara