A Leonforte si recintano le piazze per evitare gli assembramenti

Leonforte. Si recintano le piazze per evitare gli assembramenti. L’accesso alla scalinata di via Angelo Musco è stata sbarrata per evitare l’assembramento dei giovani leonfortesi che abitualmente ivi allocano. La pessima gestione della pandemia ha indotto a scelte opinabili e fra queste la chiusura di centri di aggregazione come le piazze per i vecchi e le scalinate per gli altri. Di potenziare gli ospedali e distribuire vaccini antinfluenzali manco a parlarne; di aumentare le corse per il trasporto degli studenti neppure, perché questo è sempre ad altri demandato; all’autorità locale però è dato di postare ammonimenti per una parca spesa domenicale e di chiudere al transito, inesistente, un paese morente. I giovani si incontreranno altrove e ai passanti resterà l’impressione di un fallimento generale. L’impatto dell’epidemia di COVID-19 ha portato a danni sanitari, economici e psicologici e gli effetti della quarantena, unica arma contro il virus nel medioevo come ora, fra i giovani è la scarsa fiducia nel futuro e negli adulti intesi come confusi, vanesi e inconcludenti. Chiudere a casa i giovani darà conforto ai giovanofili che in nome della preoccupazione, della sensibilità educativa, della tradizione e dei valori veri e sotto forme diverse – mercificazione, infantilizzazione, patologizzazione, criminalizzazione, sfruttamento – attaccano i ragazzi perché ragazzi. I giovani sono tenuti in ostaggio di un discorso pubblico fortemente ipocrita, in cui si invoca la loro autonomia senza concedere la possibilità di esercizio, la loro partecipazione ma solo in finte istituzioni, il loro lavoro ma solo nelle posizioni peggiori, il loro talento ma dentro una scuola senza corpi. La società gerontocratica, in crisi di autorevolezza, accusa i giovani di cinismo e incita tutti al consumo a distanza per rianimare un’economia distrutta dall’incapacità di prevenire il prevedibile.

Gabriella Grasso