All’IRCCS Oasi di Troina sono arrivati i vaccini anticovid

Troina. Poche ore fa sono arrivate all’Oasi Maria SS 195 fiale di vaccino anticovid della Pfizer. A portarle è stato un corriere scortato da polizia e carabinieri. Nei prossimi giorni ne arriveranno altre.

A riceverle c’erano il presidente dell’Oasi Silvio Rotondo e il direttore sanitario dell’Irccs Michelangelo Condorelli, che hanno provveduto a sistemarle in appositi congelatori ad una temperatura inferiore a meno 80 gradi (scala Celsius). Dalle 195 fiale si ricavano 1170 dosi di vaccino, 6 dosi da ogni fiale. Utilizzando siringhe particolari adatte allo scopo, che sono state consegnate all’Oasi mercoledì, a breve saranno vaccinati personale e pazienti dell’Oasi Maria SS secondo un calendario predisposto dalla direzione sanitaria. Ad ogni persona verrà somministra una quantità di vaccino pari 0,3 millilitri. A quest’incombenza provvederà un gruppo di medici ed infermieri dell’Irccs. E’ comprensibile che all’Oasi l’arrivo di queste fiale di vaccino sia visto come una sorta di benedizione divina, se si pensa a quello che ha passato. Rotondo ha manifestato la gratitudine dell’Oasi a quanti, personale interno e istituzioni diverse, a vario titolo, si sono adoperati per farle arrivare questa prima partita di vaccino. Tra questi, in particolar modo, l’assessorato regionale alla salute. Nella prima ondata, quella della primavera scorsa, il covid ha colpito pesantemente l’Oasi Maria. Tra personale e pazienti furono 172 i contagiati e di questi, purtroppo, 7 pazienti non sono sopravvissuti. All’Oasi si era acceso il focolaio più virulento di quelli comparsi in Sicilia. Troina fu dichiarata zona rossa dalla quale, per poco più di mese dalla fine di marzo ai primi giorni di maggio, non si poteva uscire e neppure entrare. Attorno al paese fu stretto un impenetrabile cordone sanitario.

Per contenere la diffusione del covid, furono impiagate unità sanitarie dell’esercito e della marina militare a supporto di medici, infermieri ed operatori sanitari dell’Oasi Maria SS. Quando, nella seconda ondata, un mese fa, si è riacceso il focolaio, di dimensioni più ridotte rispetto al primo di 8 mesi fa, si è temuto che la terribile esperienza vissuta allora si sarebbe ripetuta. Per fortuna si è agito tempestivamente e il focolaio con i 32 contagiati all’Oasi della seconda ondata è stato spento. Oggi in paese se ne contano 30 di contagiati da covid, ma nessuno di questi sta all’Oasi.

Silvano Privitera