Villapriolo cinquantesimo anniversario dell’ordinazione sacerdotale di don Salvatore Bevacqua

Villapriolo. Ricorre oggi il cinquantesimo anniversario dell’ordinazione sacerdotale di don Salvatore Bevacqua. La comunità villapriolese, seppur con tutte le cautele imposte dalla normativa anticovid, nel pomeriggio si stringerà attorno al suo parroco per ricordare questa importante ricorrenza, dove sarà celebrata una messa per ringraziare il Signore per il dono del sacerdozio a lui concesso.
Don Salvatore è nato a Villapriolo nel 1947. Giovanissimo entrò nel seminario di Piazza Armerina e dopo alcuni anni si trasferì nel seminario di Genova, dove nel frattempo era emigrata la sua famiglia. Compiuti gli studi, fu ordinato sacerdote nella cattedrale di San Lorenzo dal cardinale Giuseppe Siri e subito inviato alla Basilica di Santa Maria Assunta di Camogli; nel 1994 decise di rientrare nella sua diocesi originaria e da allora guida la piccola parrocchia di San Giuseppe. Ad esprimere grande emozione e sincera gratitudine al loro parroco, a nome della comunità, sono i gruppi parrocchiali. “Oggi ci stringeremo attorno a te, caro don Salvatore -fanno sapere – non come vorremmo a causa della pandemia, per festeggiare il 50° anniversario della tua prima messa e della tua ordinazione sacerdotale. La celebrazione di quest’oggi sarà un segno della comunione e dell’affetto che abbiamo verso di te, un momento per esprimere la nostra riconoscenza per i tuoi 50 anni di vita sacerdotale, un traguardo molto importante nella tua vita spesa al servizio della Chiesa. E’ sicuramente un giorno speciale per te, ma lo è anche per noi, per Villapriolo, il paese dove sei nato e dove hai trascorso più della metà del tuo ministero sacerdotale, 27 anni, un lungo percorso fatto insieme, spirituale e umano”. A ricordarsi bene e con piacere dell’anniversario di don Salvatore sono anche i “ragazzi di Camogli, non più giovanissimi e con qualche capello bianco”. “Don Salvatore a Camogli si sentiva a casa -si legge in una lettera pubblicata su Levante News – e la gente ricambiava e gli manifestava l’affetto”.

“Tanti sono i bei ricordi e le tante attività fatte con noi ragazzi. Oggi molti non abitano più a Camogli perché le vicende della vita li hanno portati altrove; altri ancora a Camogli partecipano attivamente alla vita spirituale del paese e fra questi alcuni hanno dato nuovo slancio alla Confraternita di N.S. Addolorata del Boschetto”. In tanti, in occasione di un viaggio in Sicilia, non mancano di fare un passaggio a Villapriolo per salutarlo, a testimonianza di quanto sia radicato il suo ricordo in molti camoglini.

Giacomo Lisacchi