Replica Dirigente scolastica per “l’increscioso articolo” sulla vicenda della ragazzina diabetica e replica Avvocato della famiglia

Riceviamo e pubblichiamo la risposta della dirigente scolastica, di cui non citiamo le generalità per proteggere la privacy della bambina e la precisazione dell’avvocato della famiglia, Prima Cammarata.

“Dopo aver letto l’increscioso articolo, pubblicato da questa testata giornalistica, che getta immotivatamente fango su un’istituzione scolastica che, in tutti i modi, cerca di andare incontro alle esigenze di alunni e genitori, ci si trova costretti a puntualizzare quanto segue.
In nessun modo e in nessun momento questa dirigenza si è mai rifiutata di custodire a scuola il farmaco salvavita della bambina.
Per altro, appena pochi giorni dopo il suo insediamento (che risale a più di un mese dopo l’inizio del corrente anno scolastico), la dirigenza si è strettamente attenuta alle Linee Guida sulla somministrazione dei farmaci (emanate dal MIUR nel 2005) e ha provveduto ad emanare circolare sulla somministrazione dei farmaci salvavita: con tale circolare si illustravano le citate linee guida e contemporaneamente si chiedeva la disponibilità ai docenti (nessuno dei quali è, per altro, obbligato a dichiararsi disponibile) a somministrare farmaci. Tempestivamente si pubblicava sul sito della scuola non solo la suddetta circolare ma anche tutta la relativa modulistica da compilarsi a cura dei genitori.
Si ricorda che, ai sensi dell’art.32 della legge 69/2009, la pubblicazione sul sito della scuola riveste a tutti gli effetti valore di pubblicità legale e quindi di comunicazione ufficiale a tutti gli utenti della scuola.
A seguito di siffatta pubblicazione, tuttavia, nessuna richiesta è mai pervenuta a questa istituzione scolastica, da parte dei genitori della bambina, né di appuntamento con la dirigente, né di richiesta di deposito di farmaco salvavita, né di richiesta di accesso ai locali scolastici in caso di necessità.
Questa istituzione ha, dal canto suo, inviato diverse richieste al comune, in cui ha sede il plesso frequentato dalla bambina, affinché si potesse garantire la presenza di personale specializzato per somministrare farmaci durante l’orario scolastico e ha contattato gli enti disponibili nel territorio al fine di poter stipulare eventuali convenzioni. Purtroppo tutti i tentativi sono stati infruttuosi.
Quanto al citato episodio di malessere della bambina, la relazione delle insegnanti descrive piuttosto un tempestivo coinvolgimento sia del 118 che della famiglia.
Solo a seguito di questo episodio la madre della bambina, appena qualche giorno fa, ha portato a scuola il farmaco salvavita che è stato preso in custodia benché, da parte della famiglia, non fosse stata inoltrata nessuna regolare richiesta tramite la necessaria modulistica di cui sopra. Solo adesso, inoltre, la bambina è stata finalmente dotata dalla famiglia di un dispositivo che, collegandosi al cellulare della mamma, notifica in tempo reale il manifestarsi di eventuali problemi.
A conclusione di quanto esposto è impossibile non esternare disappunto, delusione e tristezza nel constatare quanto sia facile denigrare immotivatamente un’istituzione che ha come primo obiettivo quello di creare un ambiente di apprendimento sereno e accogliente per tutti gli alunni e in particolar modo per coloro che hanno qualche speciale esigenza.
Si deve purtroppo giungere all’amara conclusione che è molto facile, spesso, dare in pasto alla stampa notizie tendenziose che creano colpevoli prima ancora di accertare le verità.

REPLICA DELL’AVVOCATO PRIMA CAMMARATA

In data 9 ottobre 2020 è stata mandata pec alla scuola con allegato il piano di cura del diabete, contenente tutte le informazioni necessarie affinchè il Dirigente si attivasse. La famiglia ha ripetutamente tentato la consegna del farmaco a scuola, farmaco preso in consegna soltanto dopo il malessere della ragazzina e la minaccia di querele (poi presentata il 30 marzo 2021). Dispiace apprendere dagli organi di stampa che la scuola tenti di addossare inesistenti responsabilità alla famiglia che ha, da tempo, solo chiesto aiuto e collaborazione alla Istituzione Scuola per garantire il “diritto allo studio” della figlia.
In uno Stato che si definisce di diritto è amaro constatare come la Dirigente si sia premurata di rispondere con sollecitudine ad un organo di stampa mentre non ha mai dato riscontro alcuno alle richieste formali della famiglia.

Link news di riferimento:

Genitori ragazzina di 9 anni, affetta da grave malattia diabetica, presentano denuncia a dirigente che si sarebbe rifiutata di custodire a scuola farmaco salvavita

a cura di Pierelisa Rizzo