Valguarnera. Devastata la zona di Rossomanno e lambite le abitazioni di campagna di contrada Cafeci e Mandrascate. Stamami è toccato al quartiere Pirrera

Valguarnera. Un’apocalisse. Un inferno dantesco. Viva apprensione ieri notte nelle campagne valguarneresi e circostanti. Dopo i roghi di Piazza Armerina, Enna, Aidone, Grottacalda e Floristella dei giorni scorsi, che hanno incenerito la zona sud della Provincia, la scorsa notte e nella mattinata di oggi è toccato pure alle campagne valguarneresi. La bellissima zona di Rossomanno che ha dominato da sempre col suo verde lussureggiante il piccolo centro, è stata devastata dalle fiamme. Una notte lunghissima, vissuta con ansia, paura ed emozione da tanti cittadini, con le falde di fuoco che si estendevano a vista d’occhio e che lambivano molte aziende agricole ed abitazioni. Ma evidentemente ciò non è bastato perché stamattina le pendici del quartiere “Pirrera” zona alta della città, hanno brulicato pure di fuoco e ceneri. Le fiamme del primo pomeriggio di ieri, quelle che hanno causato danni maggiori, sono partite dalla vecchia stazione di contrada Ronza e pian piano si sono estese su Rossomanno per spostarsi successivamente sulle campagne valguarneresi, in zona Cafeci e Mandrascate ove sono presenti diversi villini di residenti e vacanzieri valguarneresi, costretti a tarda notte ad abbandonare le case. Immane il lavoro dei Vigili del Fuoco e del Corpo Forestale per poterle spegnere, durato tutta la notte, senza l’ausilio di canadair impegnati in altri roghi della Sicilia. Una notte d’inferno dicevamo, una cosa mai vista e che non si era registrata così veemente negli scorsi anni. Come se non fosse bastato il disastro causato nel pomeriggio e nella notte, stamani verso le ore 7, ad essere presi di mira sono state le pendici della zona “Pirrera”, quartiere della zona nord del paese. Fortunatamente nel giro di poche ore gli “angeli” dei vigili del fuoco dopo le fatiche della lunga notte precedente, con l’ausilio dei residenti, carabinieri e vigili urbani del luogo che hanno agito con ogni mezzo, sono riusciti a domarlo. Ingenti i danni. Anche questa volta decine di ettari di macchia mediterranea sono andati in fumo. Una grave situazione che si ripete ogni anno ed in cui viene alzato sempre maggiormente il tiro. Persone senza scrupolo, senza coscienza, che non hanno nulla da perdere, incuranti dei danni che provocano all’ambiente alla flora e alla fauna e pensando magari di passarla sempre impunemente, hanno deciso di mettere sotto scacco lo Stato e le istituzioni senza che questi riescano ancora a trovare gli strumenti necessari per debellare definitivamente questo fenomeno. Cosa dovrà succedere ancora per intervenire incisivamente ed evitare questo scempio?
Rino Caltagirone