Comitato cittadini ennesi chiede all’ATI sospensione immediata partite pregresse per gli anni 2005-2011
Enna-Provincia - 04/03/2022
Enna. Il Comitato dei cittadini ennesi si mobilita e chiede con forza ai Sindaci, soci dell’ATI e titolati a stabilire e far rispettare la sentenza del Supremo Organo Giudiziario, a deliberare con immediatezza quanto segue: 1) sospensione immediata nelle bollette delle partite pregresse 2005-2010 e 2011; 2) richiesta al gestore di accantonare in apposito fondo tutte le somme introitate per le suddette partite pregresse; 3) richiesta all’ARERA di pronunciarsi in coerenza con quanto stabilito dalla Suprema Corte; 4) restituzione di ufficio a tutti gli utenti delle somme introitate dalle partite pregresse, senza l’incombenza da parte degli stessi utenti di richiedere il rimborso. Tutto ciò in attesa che la politica ennese faccia il suo corso, invitando comunque gli utenti a presentare istanza di rimborso per interrompere i termini di prescrizione. Ed invitano inoltre i Consiglieri Comunali ad attivarsi alla richiesta di convocazione straordinaria dei propri consessi, approvando ordini del giorno che impegnano il proprio Sindaco ad attivarsi per quanto sopra esposto. A farsi portavoce delle istanze del comitato, il coordinatore provinciale Carlo Garofalo, il quale dichiara: “Da 8 anni circa gli utenti del servizio idrico della Provincia di Enna pagano un obolo chiamato partite pregresse che incide in modo significativo sulla bolletta dell’acqua, già cara di per sé. Tale obolo fu approvato dall’assemblea dei sindaci dell’ATO Idrico di Enna a copertura di perdite subìte dal gestore, ammontanti a circa € 22 milioni, ripartiti in 10 anni a carico degli utenti. Non stiamo qui a ripercorrere- continua- la strada che ha portato a tale decisione che in termini pratici ha voluto significare “socializzare le perdite del gestore privato”, ma vorremmo semplicemente riflettere sulla recente sentenza della Corte di Cassazione n. 17959/2021 che ha dichiarato illegittimo tale meccanismo di recupero o di copertura delle perdite di un gestore privato e questo per due ragioni: 1) viola il principio della irretroattività di qualsiasi atto amministrativo; 2) viola il principio che la tariffa deve essere un corrispettivo sulla base del consumo corrente”. L’ATI di Enna (costituito da tutti i Sindaci dei Comuni dell’Ennese) lo scorso mese di dicembre ha convocato per ben due volte l’assemblea dei Sindaci per discutere di questo problema e dei riflessi di detta sentenza e il Comitato da atto all’attuale Presidente, Avv. Cammarata, Sindaco di Piazza Armerina, di aver invitato per la prima volta a partecipare alla riunione alcune associazioni di consumatori, tra cui i Comitati Cittadini Ennesi. “Purtroppo conclude Garofalo- le convocazioni non hanno avuto alcun esito per mancanza del numero legale. In una successiva seduta, alla quale, non capiamo il motivo, non siamo stati invitati, l’assemblea ha deliberato di approfondire sotto l’aspetto legale il problema. Nel frattempo, comunque, agli utenti ennesi stanno pervenendo le bollette dell’acqua che in dispregio alla sentenza della Corte di Cassazione, contengono ancora le partite pregresse dichiarate illegittime”.
Rino Caltagirone