Oasi Troina: revoca incarico a Volante, assessorato salute nomina commissione ispettiva e Pd chiede spiegazioni a Razza

C’era da aspettarsela una qualche reazione di Claudio Volante, rimosso dall’incarico di direttore generale dell’Irccs dell’Oasi Maria SS di Troina dal presidente Silvio Rotondo il 28 febbraio. Volante è passato subito al contrattacco, impugnando l’atto di revoca dinanzi all’assessorato regionale della salute e muovendo pesanti rilievi critici sulla gestione dell’Irccs precedente alla sua nomina dell’8 giugno 2021. Il dirigente generale dell’assessorato ha immediatamente nominato la commissione da mandare all’Oasi Maria per un’ispezione. Al Partito democratico, la nomina di questa commissione puzza di bruciato. “Rappresenta una forma di intromissione nella vita e nella gestione di un ente privato che potrebbe sfociare nell’inevitabile condizionamento delle attività e delle scelte dell’ente”, dichiara il deputato Antonello Cracolici, il primo firmatario dell’interrogazione rivolta all’assessore regionale delle salute, Ruggero Razza. Cracolici giudica preoccupante la tempestiva nomina di questa commissione “a nemmeno 18 ore di distanza dalla revoca dell’incarico, tenuto conto che l’assessorato non si era per nulla interessato delle denunce di ingerenze nella gestione dei servizi sanitari presentate dalla Cgil regionale né della meticolosa attività di indagine della commissione antimafia”. Cracolici chiede all’assessore Razza di chiarire “quali sono stati i presupposti della nomina della commissione ispettiva e per quali ragioni si è intervenuti con estrema urgenza mentre si sono totalmente ignorate le precedenti segnalazioni e come intende intervenire per evitare che in futuro possano presentarsi ingerenze politiche sulla struttura sanitaria d’eccellenza siciliana”. L’ingerenza della politica nelle attività dell’Oasi Maria SS avviene paradossalmente in una fase in cui la politica non ha la forza che aveva prima. Ma a vedere la situazione in cui si è trovata l’Oasi Maria SS dopo la scomparsa nel 2017 di padre Luigi Ferlauto, che spesso ripeteva che “l’Oasi è politica, ma non fa politica”, si può bene capire quello che sta succedendo. Ferlauto era un grande elettore della Dc, ma quando c’era ancora la Dc era lui in posizione dominante nel rapporto con la Dc. Quando la Dc è scomparsa, non aveva avuto rapporti privilegiati con nessun partito. L’autonomia dell’Oasi da condizionamenti esterni l’ha difesa strenuamente. Non ha consentito a nessuno, neppure ad università prestigiose con le quali aveva instaurato rapporti di collaborazione, di intromettersi nelle attività dell’istituto che aveva creato. “Rex superiorem non recognoscens in regno suo est imperator”, era questo il principio giuridico in base al quale le monarchie costruivano gli stati nazionali nel tardo medievale. Come i re medievali nei loro regni, così Ferlauto nell’Oasi non riconosceva nessuno superiore a lui e la governava come un imperatore. Ma non ha mai pensato concretamente a chi l’avrebbe sostituito alla guida dell’Oasi, quando sarebbe arrivato il momento. Da cattolico, forse, confidava nella Provvidenza, che avrebbe comunque provveduto. Negli ultimi anni della sua vita, per ragioni comprensibili dovute alle sue condizioni di salute e all’età avanzata, si era aperto qualche varco attraverso il quale forze esterne, politiche e non politiche, potevano penetrare. Le ultime vicende, dalla convenzione di durata decennale passando per la nomina e revoca del direttore generale Volante alla presa di posizione del Pd che chiede di far luce, indicano la trasformazione dell’Oasi Maria SS da soggetto, che è “politica, ma non fa politica, ad oggetto di chi fa politica e vuole metterci le mani dentro. Non è facile contrastare questa deriva, soprattutto quando manca una guida autorevole dotata di capacità politica, intesa nel senso vero e buono del significato del termine “politica”.
Silvano Privitera