Presentato l’ultimo componimento letterario di Rosario Colianni

Citando una frase di Pier Paolo Pasolini, il quale afferma che occorre essere molto forti per amare la solitudine perché come ci spiega il dottore Rosario Colianni nel suo ultimo componimento letterario, la solitudine è soggettività oltre che ad essere individualità;
Rosario Colianni è un medico ennese specializzato in Pediatria nel 1990, ha partecipato al premio europeo all’educazione alla salute e collabora dal 2007 con il giornale settimanale “sette giorni” della diocesi di Piazza Armerina, oltre che a vantare di un ottima carriera dal punto di vista medico, la sua passione per la scrittura porta l’autore alla pubblicazione di vari testi letterali che spaziano dalla spiritualità alla medicina preventiva e sociale.

Ne “La solitudine”, Rosario Colianni analizza e riporta alla luce le numerose situazioni nelle quali l’insorgere di questa problematica potrebbe risultare insostenibile per la vita dell’individuo, portandolo lentamente ad una trasformazione, non solo in ambito sociale ma anche psicofisico.

Come affermava Fabrizio De Andrè la solitudine può però portare a straordinarie forme di libertà ed è per questo che l’autore invita non solo a rendere propria questa condizione ma anche a stare accanto a tutti coloro che le sperimentano; l’attenta analisi effettuata dall’autore non lascia certo indietro la problematica presentatasi ai giorni nostri, il covid-19 infatti, può essere considerato come annientatore delle interazioni sociali e di conseguenza una delle maggiori cause che hanno incrementato l’insorgere di questa terribile problematica.

Una menzione d’onore va inoltre alla psicoterapeuta Gianna Raiteri Codetta, la quale si è occupata di curare la presentazione del libro insieme alla sociologa Antonella santarelli. In conclusione una importante riflessione, come posso non sentirmi solo?

Giada Savoca