Diocesi Piazza Armerina: mons. Gisana “l’apertura agli altri, che non dobbiamo mai dare per scontato, nasce e si forma in famiglia”

“La famiglia è il contesto vitale giusto dalla quale la Chiesa impara a riconoscere la sua originale identità di sacramento della presenza di Dio nel mondo”. Lo scrive il vescovo di Piazza Armerina, mons. Rosario Gisana, in un documento diffuso alla diocesi dal titolo “La corresponsabilità: l’ascolto in famiglia e nella Chiesa per un’attuazione del vivere sinodale”, nel quale afferma che “la famiglia consente di cogliere, nell’immediato, ciò che sta alla base di una relazione: la diversità”.
“È nella famiglia che veniamo educati ad accettare l’altro per quello che è”, perché “è nella famiglia che i componenti imparano ad accettarsi, riconoscendo nella relazione non pochi elementi di diversità”.
In un passaggio, mons. Gisana sostiene che “l’apertura agli altri, che non dobbiamo mai dare per scontato, nasce e si forma nella famiglia non soltanto perché i figli sono costretti a relazionarsi con persone diverse da loro, mamma e papà, che mostrano i primi elementi di differenziazione”. “Se la Chiesa è lo spazio giusto dove fare un’esperienza di fede, legata al senso del camminare insieme, la famiglia ha tutte le prerogative per insegnare a quest’ultima cosa vuol dire essere figli e fratelli che cercano di accettarsi vicendevolmente”, osserva ancora il vescovo.
“Non si può camminare insieme, senza assumere l’atteggiamento di bontà che caratterizza la relazione di Dio con noi – conclude mons. Gisana -. Non serve e non produce effetti di crescita. Ciò è lapalissiano in famiglia: lo sposo ha bisogno della sposa e viceversa; i genitori hanno bisogno dei figli, e questi ultimi non possono fare a meno dei loro genitori, anche quando essi diventano anziani, e così di seguito. La stessa cosa avviene nella Chiesa, per cui dobbiamo ammettere che se non si avvia la sinodalità, tradiamo un modo di essere credenti, in imitazione di quello che Gesù ha voluto consegnarci”.