Nuovo libro “Il meglio tempo. 1893, la rivolta dei Fasci nella Sicilia interna” dello scrittore Enzo Barnabà

Lunedì pomeriggio, nella sala della Biblioteca degli autori ennesi “Hennaion”, è stato presentato il nuovo libro “Il meglio tempo. 1893, la rivolta dei Fasci nella Sicilia interna” dello scrittore Enzo Barnabà. Presenti il vice sindaco Francesco Comito e il presidente del consiglio comunale, Paolo Gargaglione. Dopo l’introduzione del prof. Enzo Cimino, a presentare l’opera dello storico saggista valguarnerese è stato l’ex deputato regionale Franco Amata, mentre la lettura di alcuni brani è stata affidata alla prof. Elisa Di Dio. “I fasci siciliani sono stati un movimento democratico, libertario e socialista –ha detto il prof. Cimino-. Un socialismo di tipo riformista perché riuscì ad aprire brecce di quel mondo statico all’interno della Sicilia”. Secondo il prof. Amata, il nuovo libro di Barnabà “è un punto di arrivo di una riflessione lunga e profonda, che offre un quadro ancora più puntuale, documentato e convincente di quegli anni straordinari di fine ottocento che, con la sfida dei contadini e minatori alla mafia dei gabelloti, hanno segnato un fondamentale momento di svolta nella storia moderna di Valguarnera, Pietraperzia e Assoro, di buona parte della provincia di Enna e di molti altri piccoli e grandi centri della Sicilia”. “Barbabà –ha sottolineato Amata -con rigore scientifico mette insieme documenti, ricostruisce fatti e ne da una spiegazione, una lettura ampia, dando una sensazione di avere vissuti questi fatti e le vicende di quel movimento che si proponeva il superamento delle inique condizioni delle classi più disagiate, determinati dalla crisi del grano, del vino e dello zolfo”. “Crisi – ha spiegato il prof. Barnaba- amplificata ed esasperata dal fiscalismo rapace delle oligarchie che si erano insediate nei municipi e che portò alla ribellione di donne e uomini per cambiare il loro stato”. Ribellione che infine fu sedata dalle misure repressive dell’esercito al soldo del governo Crispi. “Così come successe a Pietraperzia, dove una folla al grido di “abbiamo fame, basta con le tasse”, l’esercito, dietro sollecitazione del sindaco, barone Michele Tortorici, incomincia a sparare contro i dimostranti lasciando distesi per terra nove morti”. Infine, a dare lettura della costituzione del Fascio a Enna, fondato il 28 maggio 1893, è stata la prof. Di Dio. “Una delle prime manifestazioni avvenne a metà luglio con una conferenza dello studente Giulio Marchese che denunciava come solo il 3% degli aventi diritto aveva frequentato le scuole elementari. La sezione fu inaugurata ufficialmente l’8 ottobre dello stesso anno con la partecipazione di Colajanni, di Bosco che venne da Palermo e di De Felice che venne da Catania. Secondo fonti dell’epoca, al Fascio di Enna aderivano circa 2 mila soci tra operai e contadini spinti dalla lotta per l’emancipazione del proletariato, per l’abolizione dei dazi e per ripartizione delle terre comunali”.
Giacomo Lisacchi