Enna. Sindaco Dipietro all’angolo su “città universitaria” e “panoramica”

Enna. Sindaco Dipietro all’angolo su “città universitaria” e “panoramica”
di Massimo Greco

 
Due riunioni si sono svolte nei giorni scorsi per affrontare alcuni argomenti di vitale importanza per il futuro della città di Enna. La prima si è svolta al Consiglio comunale di Enna ed ha visto tutti i gruppi consiliari impegnati a discutere sulla necessità di ripristinare il dialogo istituzionale con l’Università Kore di Enna e di porre le basi perché Enna possa diventare veramente una città universitaria. E’ stata quindi approvata la mozione che impegna il Sindaco ad istituire un tavolo tecnico per sbloccare l’iter procedimentale dello studentato di S. Anna, fermo con le quattro frecce ormai da due anni, ed a valutare ulteriori ipotesi di estensione dei servizi universitari verso la parte alta della città. La seconda riunione si è celebrata nei locali dell’ex Provincia, alla presenza dell’Assessore regionale ai Lavori Pubblici Marco Falcone, nella quale è stata formalizzata la ripresa dei lavori sulla S.P. 28 nota come “panoramica”. La terza riunione, sulla stazione ferroviaria, anch’essa prevista per ieri 15 luglio, è stata rinviata a giorno 28.
Il comune denominatore delle due riunioni è stata la figura del Sindaco di Enna Dipietro, sostanzialmente messo all’angolo da un Consiglio comunale che all’unisono ha manifestato l’esigenza di abbandonare “scontri istituzionali”, “carte bollate” e “ripicche personali” per il bene della città. Infatti, come se ciò non fosse bastato, la riunione indetta dal Commissario Di Fazio sulla “panoramica” è stata disertata dallo stesso Sindaco Dipietro, così mancando di rispetto istituzionale anche all’Assessore regionale Falcone recatosi a Enna per manifestare il sostegno del Governo regionale sulla complessa procedura tecnica ed amministrativa dei lavori in questione. Duri i commenti dei Consiglieri Dario Cardaci, Gaetana Palermo e Stefania Marino, che non hanno mancato di sottolineare il proprio rammarico per non avere il Sindaco colta l’occasione di “terzietà” assicurata dal rappresentante del Governo regionale.

A questo punto la questione in ordine alle modalità di esercizio della funzione pubblica, a cui sono chiamate le Istituzioni in relazione ai principi di fedeltà alla Repubblica e di leale collaborazione, non è più rinviabile in considerazione che ciascun pubblico potere incontra nell’autonomia costituzionale, che ne definisce le competenze, un limite soggettivo del potere di esternazione, perché tale potere costituisce in ogni caso il fedele svolgimento delle competenze di quel determinato organo così come le stesse sono definite dalla Costituzione. Tutti gli organi pubblici sono poi chiamati a conformare il proprio potere di esternazione al dovere di disciplina e onore che caratterizza l’azione di coloro che esercitano una funzione pubblica ai sensi dell’art. 54, comma 2, della Costituzione e il dovere di fedeltà e onore riconduce l’esternazione stessa a un’esatta interpretazione dei valori