Valguarnera: la Villa approda in Consiglio. Solo discussioni e niente voto

Valguarnera. Fidarsi sulla parola. Prendere o lasciare. Ci si aspettava lunedì sera che il progetto di riqualificazione della “Villa Falcone-Borsellino”, approdato in Consiglio comunale, meritasse maggiore rispetto ed attenzione ma soprattutto che venisse illustrato all’Aula dall’ingegnere Giarratana e che la seduta si concludesse con un voto favorevole o contrario. Quale migliore occasione, infatti, per mostrare alla cittadinanza come è stato concepito il progetto e come sarà realizzato. Nulla di tutto ciò. Un’occasione persa che avrebbe probabilmente stemperato gli animi e che avrebbe magari potuto dimostrare che tale progetto non fosse in fondo del tutto malfatto. Invece si sono voluti adombrare ancora dei dubbi legittimi a questo punto, qualcosa che si voglia celare e che non si vuole rendere di pubblico domino, una sorpresa come quella che si trova nell’uovo di Pasqua. Come se la protesta di un comitato promotore e la raccolta di 500 firme, attraverso una petizione popolare, non fossero bastate. Prova ne vuole che la seduta si è conclusa nel modo meno consono ed opportuno, da vecchia politica, facendo mancare il numero legale. Dopo il lungo monologo della sindaca Draià, nel quale ha elencato tutti i benefici che sarebbero derivati dalla riqualificazione, i tre consiglieri vicini al sindaco Auzzino, Pecora e Capuano hanno abbandonato l’Aula facendo mancare il numero legale, scongiurando così che si andasse al voto che con molta probabilità sarebbe stato contrario all’esecuzione dell’opera. E dire che su di essa pende la spada di Damocle: ci sono infatti dei chiarimenti richiesti dall’Assessorato Infrastrutture e Mobilità ed uno stop imposto dal Genio Civile arrivato nella mattinata di lunedì. Durante i lavori i consiglieri di opposizione Bruno, Speranza e Greco, nel loro intervento, hanno mostrato tutta la loro contrarietà alla prosecuzione dell’opera invitando il sindaco a sospendere i lavori o quantomeno ad attendere le controdeduzioni dell’Assessorato delle Infrastrutture che ha finanziato i lavori e del Genio Civile. “La sua –hanno detto- è una manipolazione della verità che ben presto verrà a galla”.

Inoltre, hanno segnalato nel progetto criticità, anomalie, incompatibilità con lo strumento urbanistico in vigore, alterazione del verde pubblico. I consiglieri di Onda Civica che da tempo hanno preso le distanze dal sindaco, hanno invece sottolineato, in linea di principio, di non essere contrari alla riqualificazione, condividendo tuttavia la sola rimozione dell’inferriata e non la demolizione del verde pubblico. I consiglieri di maggioranza presenti Auzzino, Pecora e Capuano, invece, hanno dato pieno sostegno e fiducia all’operato del sindaco ed amministrazione. Da notare, infine, che all’inizio dei lavori si è insediato il nuovo assessore Lorenzo Scarlata, in sostituzione del dimissionato Filippo Camiolo ed approvata all’unanimità la mozione presentata dalla consigliera Gaetana Telaro, inerente l’installazione di alcune fontanelle nel centro abitato.
Rino Caltagirone