Enna. Stefania Marino e Fabio Venezia, due piccioni con una fava

Il Partito democratico siciliano ha completato la composizione delle proprie liste e, a sorpresa, è spuntato il nome dell’attuale capo-gruppo al Consiglio comunale di Enna Stefania Marino, capolista alla Camera “Sicilia 2”. Ne parliamo con Massimo Greco.

Come verranno distribuiti i seggi in Sicilia?

Con la riforma del 2020, le nuove Camere sono state sottoposte ad un’importante cura dimagrante che vede passare la Sicilia da 61 tra deputati e senatori da eleggere a 48 complessivi. Inoltre il sistema diventa misto, ovvero si eleggeranno, nell’isola, 18 deputati e senatori in collegi uninominali e 30 con il sistema proporzionale scegliendo da liste da 5 nomi per il Senato, da 10 per la Camera.

La candidatura della Marino è all’uninominale o al proporzionale?

Mi sembra di capire che sia candidata nel collegio plurinominale di Barcellona Pozzo di Gotto che comprende i 20 comuni dell’ennese e 62 del messinese. I sondaggi danno i 2/3 dei collegi uninominali al centro-destra ma al proporzionale ha buone possibilità di essere eletta. In ogni caso, l’inserimento a capolista alla Camera di una candidatura espressione della provincia, e di Enna in particolare, è un fatto di estrema importanza.

In che senso?

Perchè sembra dare una risposta alla preoccupazione, da noi formalizzata nei giorni scorsi, di perdere la rappresentanza parlamentare sia alla Camera che al Senato grazie alla riduzione dei parlamentari voluta con la riforma del 2020. Il partito democratico, che in provincia di Enna, rimane l’unico partito seriamente organizzato, dimostra di continuare ad avere voce in capitolo a livello regionale e ciò a prescindere dalle quotazioni dei notabili.

A proposito di notabili, questa candidatura indebolisce quella di Fabio Venezia alle regionali?

Al contrario, la irrobustisce all’inverosimile perché così facendo e votando l’intero “pacchetto” lo stesso 25 settembre a beneficiarne saranno le liste del PD, sia quella regionale che quelle per il rinnovo di Camera e Senato. Il PD ennese sta dimostrando di fare tesoro delle proprie correnti presentandosi unito e compatto. E le primarie sono state un biglietto da visita inconfutabile.

Quindi uno dei due seggi alle regionali potrebbe andare al PD…

Intanto non bisogna dimenticare che il PD in provincia di Enna ha sempre avuto la percentuale di consensi maggiore in Sicilia. E poi, al netto della qualità dei candidati (che certamente rappresenta un vantaggio competitivo), il PD ennese, ha dalla sua anche un dato più semplicemente aritmetico. La lista del PD è l’unica a raccogliere i consensi dell’elettorato  di centro-sinistra e la lista (di bandiera) del neo terzo-polo che dovesse spuntare nei prossimi giorni non avrebbe alcuna ambizione. Al contrario l’elettorato di centro-destra dovrà dividersi almeno in quattro liste: FI, FLI, MPA e Lega.