Per contrastare la crisi energetica si sospenda l’ora solare

Il dibattito politico (e non solo) è tutto incentrato in questi giorni sulla crisi energetica causata dalla guerra in Ucraina. Il prezzo del gas sta di giorno in giorno segnando nuovi record storici e tutto ciò si ripercuote sia sulle nostre bollette direttamente che, indirettamente, sull’aumento generale dei prezzi.
Siamo all’interno di una pericolosa inflazione considerando il fatto che la BCE ha nella propria mission di tenerla sotto il 2% già considerata come un campanello d’allarme (figuriamoci oggi che stiamo per arrivare al 10%). Questo periodo che doveva essere prodromico per la ricostruzione si sta sempre di più trasformando in un incubo più incubo del Covid e certamente a farne le spese sono tutti i cittadini. E, meno male, siamo ancora in estate! Figuriamoci a dicembre con un inverno pesante cosa potrebbe succedere? Tutto ciò deve farci riflettere, ancora una colta, su come l’architettura socio-politica mondiale è molto delicata e la questione energetica disegna degli equilibri geopolitici che con un nonnulla possono creare un immenso caos. E a causa di tutto ciò aumenta sempre più il fronte che vorrebbe vedere tolte le sanzioni alla Russia perché è una guerra d’altri. E se fino a qualche giorno fa questo atteggiamento poteva condannarsi senza se e senza ma, diventa oggi difficile poter dire ad un padre di famiglia che non riesce a mettere nulla sulla propria tavola e vedere i propri figli morire di fame che è giusto il pacchetto di sanzioni alla Russia e bisogna aiutare gli altri sacrificandoci noi. L’aiuto agli altri è corretto. Il difendere il debole dall’arrogante pure. Ma il suicidio per gli altri no, quindi bisogna trovare quel “giusto mezzo” per poter contrastare gli enormi disagi causati dai contraccolpi delle sanzioni. Senz’ombra di dubbio l’Europa dovrebbe iniziare a fare l’Europa e non permettere speculazioni come avvengono nella borsa di Amsterdam. Ma ancor più, prendere una decisione che fino a qualche anno poteva vedersi come bestemmia (perché si voleva procedere al contrario) ma che oggi diventa una strada importante per poter mitigare il consumo energetico e quindi avere un risparmio: abolire (o comunque sospendere) l’ora solare.
L’ora solare, infatti, che copre quel periodo di tempo che va dall’ultima domenica di ottobre all’ultima domenica di marzo (ovvero il periodo difficile dell’inverno), qualora fosse abolita permetterebbe di ritrovarci con il tramonto spostato di un’ora e quindi un’ora di luce più ma con un’alba che perderebbe un’ora di luce. Ma considerando che le attività umane lavorative iniziano per la maggiore dalle 8 del mattino e poi non si va a letto prima delle 21-22, la perdita di un’ora di luce al mattino avrebbe meno ripercussioni in termini di consumo energetico (perché per gran parte del periodo staremmo per di più dormendo) a fronte di un risparmio più ingente per quel tramonto. Si consideri, a titolo d’esempio, che il giorno del solstizio d’inverno con l’ora solare abbiamo il sorgere del sole (a Roma) alle ore 7:32 e il tramonto alla 16:43. Con l’ora legale i due orari sarebbero 8:32 e 17:43. Magari si potrebbe optare anche ad un “traghettamento” di un’ora anche per le attività lavorative dalle ore 8 alle ore 9 nel periodo in cui con l’ora legale si starebbe sopra le ore 8 come alba. In questa maniera non è difficile comprendere il grosso risparmio che si otterrebbe in termini energetici. E se vogliamo parlare di numeri il risparmio che si ha annualmente nel periodo dell’ora legale va da 4 a 6 miliardi di kilowattora.
Si potrebbe anche agire, in ottica di risparmio energetico, nel modificare totalmente il nostro stile di vita (ma qui vi sarebbero da fare considerazioni psicologiche e che quindi esulano dalla politica) cercando di riformulare la nostra giornata tipo prendendo come punto di riferimento centrale il mezzogiorno, ovvero, considerando 8 ore di sonno, dormire dalle 20 alle 4 e quindi avere la nostra giornata dalle 4 alle 20 con maggior vantaggio, in questo caso, dato dall’ora solare anche in estate (quindi, al contrario del ragionamento poc’anzi fatto). Ma quest’ultima ipotesi o la possiamo etichettare come fantascienza o comunque come qualcosa che andrebbe raggiunto in maniera graduale e che quindi poco si presta ad una misura emergenziale quale la sospensione dell’ora solare.
Alain Calò