Covid: in provincia di Enna +24,4% rispetto alla settimana precedente

In Sicilia nella settimana 12-18 ottobre si registra una performance in peggioramento per i casi Covid 19 attualmente positivi per 100.000 abitanti (408) e si evidenzia un aumento dei nuovi casi (7,4%) rispetto alla settimana precedente. Sono i dati che emergono dal monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe.
La percentuale di siciliani over 5 anni che non ha ricevuto nessuna dose di vaccino è pari al 12,7% (media Italia 10,3%) a cui aggiungere la popolazione over 5 anni temporaneamente protetta, in quanto guarita dal coronavirus da meno di 180 giorni, pari al 1,5%.
La percentuale di popolazione siciliana over 5 anni che non ha ricevuto la terza dose di vaccino è pari a 17,9% (media Italia 10,8%) a cui aggiungere la popolazione over 5 anni guarita da meno di 120 giorni, che non può ricevere la terza dose nell’immediato, pari al 3,7%. Il tasso di copertura vaccinale con quarta dose è del 9,4% (media Italia 20%).
I bambini che vivono nell’Isola fra i 5 e gli 11 anni che hanno completato il ciclo vaccinale sono il 27,1% (media Italia 35,2%) a cui aggiungere un ulteriore 3% (media Italia 3,3%) solo con prima dose.
L’elenco dei nuovi casi per 100.000 abitanti dell’ultima settimana suddivisi per provincia: Messina 264 (+3,8% rispetto alla settimana precedente); Siracusa 231 (-2,7% rispetto alla settimana precedente); Catania 204 (+0,2% rispetto alla settimana precedente); Trapani 198 (+17,1% rispetto alla settimana precedente); Palermo 193 (+12,8% rispetto alla settimana precedente); Ragusa 168 (+8,4% rispetto alla settimana precedente); Caltanissetta 148 (+22,1% rispetto alla settimana precedente); Enna 139 (+24,4% rispetto alla settimana precedente); Agrigento 119 (+18,5% rispetto alla settimana precedente).

Un nuovo ceppo del Covid letale all’80% è stato creato in un laboratorio della Boston University, dove gli scienziati hanno combinato la variante Omicron con il ceppo originale di Wuhan. A rivelare la notizia è stato il Daily Mail che riporta anche la condanna della comunità scientifica sulla pericolosa manipolazione dei virus in laboratorio. Nella nuova ricerca, che non è stata sottoposta a revisione paritaria, un team di ricercatori di Boston e della Florida ha estratto la proteina spike di Omicron, la struttura unica che si lega e invade le cellule umane, collegandola al ceppo originale emerso per la prima volta a Wuhan all’inizio della pandemia. Il nuovo ceppo ibrido ha ucciso l’80% dei topi, mentre quando un gruppo simile di roditori è stato esposto al ceppo Omicron standard, sono sopravvissuti tutti e hanno manifestato solo sintomi “lievi” – si legge nel documento ripreso da AdnKronos.