Enna. Tre innominati per l’ex CISS di Pergusa

Enna. Tre innominati per l’ex CISS di Pergusa

by Massimo Greco


Nel noto romanzo “I Promessi sposi”, Manzoni riserva un’attenzione particolare all’Innominato, una delle figure più complesse, di animo malvagio che subirà una trasformazione radicale nel corso del tempo. Per l’annosa e vessata questione dell’ex CISS di Pergusa, ancora oggi fermo con le 4 frecce, sono tre i personaggi che ci guardiamo bene dal nominare, pur confidando in una loro condivisa e produttiva collaborazione. Preferiamo infatti parlare, astrattamente, del Sindaco del Comune di Enna, del Direttore Generale dell’ASP (oggi Commissario) e del Presidente dell’Università Kore. Mai come in questa occasione è infatti utile spersonalizzare le Istituzioni a vario titolo interessate, auspicandone la depurazione delle correlate politiche pubbliche da incrostazioni caratteriali, così da ottenere la separazione del frumento dalla pula. Sic stantibus rebus, non ci interessa sapere il nome di questi né, tanto meno, il cognome, sicuri come siamo che la reciproca antipatìa dovrà cedere il passo alla ragion di Stato. Il nostro territorio ha anche perso troppo tempo e mancati troppi appuntamenti a causa di capricci e cocciutaggini della locale classe dirigente. Non è riuscito a liberarsi da questa defaticante ragnatela istituzionale neanche l’ex CISS di Pergusa, per il quale abbiamo atteso invano la pubblicazione nella GURS della bandita manifestazione d’interessi finalizzata alla realizzazione del Centro Hub di riferimento regionale per la riabilitazione nell’ambito delle patologie dementigene.




Infatti, sulla programmata destinazione dell’immobile pergusino non potevano non entrare le sopravvenute esigenze logistiche del Policlinico universitario che, con buona pace di chi fingeva di strapparsi le vesti, rappresenterà un vero e proprio big player per un area interna come la nostra. In tale contesto, in cui non abbiamo informazioni tecniche adeguate per formulare una nostra proposta, poco importa se l’ex CISS sarà adibito a Centro di riabilitazione regionale piuttosto che a Policlinico, certi come siamo che il 2023 dovrà essere l’anno in cui vedere, finalmente, file di auto e lavoratori popolare la contrada Pollicarini. Alla domanda “Oggi come va?”, Giobbe avrebbe risposto “Non mi lamento, basta aver pazienza”.