Enna. Il Commissario Asp Francesco Iudica colpevole d’innocenza

Enna. Il Commissario Asp Francesco Iudica colpevole d’innocenza

di Massimo Greco

Nei giorni scorsi il Direttore dell’ASP di Enna Francesco Iudica ha illustrato dettagliatamente l’impegnativo progetto di ristrutturazione del plesso di chirurgia dell’ex Ospedale Umberto I°, sito nella Via Trieste del Comune di Enna, per essere destinato a Centro direzionale della Regione Siciliana. A stretto giro di posta è arrivata la smentita del Presidente della Regione Schifani a tenore della quale “La Regione Siciliana non ha finanziato e non ha intenzione di finanziare la costruzione di un Centro direzionale a Enna nei locali dell’ex ospedale Umberto I”. Il neo Governatore chiosa, affermando che “Se il commissario Francesco Iudica avesse avuto il garbo istituzionale di relazionarsi prima con la presidenza della Regione avrebbe evitato questo macroscopico errore”. In effetti anche noi abbiamo già avuto modo di notare (in  occasione del Policlinico universitario), un deficit di “garbo istituzionale” in capo al Manager dell’ASP, (poi trasformato in Commissario), una sorta di “maleducazione” nei confronti di quella “burocrazia difensiva” spesso presa di mira perché considerata un ostacolo alla fluidità dei processi economici. Già, perché a fronte di una decisione della Giunta regionale (n. 410 del 04/08/2022) che delibera di apprezzare la proposta di finanziamento formulata dal precedente Presidente della Regione Musumeci in ordine al finanziamento, tra gli altri, del progetto di ristrutturazione del plesso di chirurgia dell’ex Ospedale Umberto I° proposto dall’ASP di Enna per un importo di euro 6.350.000,00, con le risorse disponibili del Fondo di Sviluppo e Coesione (F.S.C.) 2021/2027, bisogna proprio avere una “faccia tosta” nel pensare di essere conseguenziali ed a correre il serio rischio che un siffatto progetto possa veramente concretizzarsi visto che, peraltro, con la delibera citata, la Giunta regionale ha altresì dato mandato al Dipartimento regionale della programmazione e al Dipartimento regionale del bilancio e del tesoro-Ragioneria generale, ciascuno per quanto di rispettiva competenza, di porre in essere gli adempimenti consequenziali. Sì, lo ammettiamo, anche noi ci sentiamo un pò sgarbati, perché eravamo convinti che il “tempo” fosse un bene della vita per il cittadino e che il ritardo nella conclusione di un qualunque procedimento rappresentasse sempre un costo, dal momento che il “fattore tempo” costituisce un’essenziale variabile nella predisposizione e nell’attuazione di piani finanziari relativi a qualsiasi intervento, condizionandone la relativa convenienza economica.




E ci sentiamo anche un po’ maleducati perché, addirittura, ci eravamo pure illusi che l’esercizio di una funzione amministrativa dovesse ispirarsi solo ai principi di imparzialità, di correttezza e di buona amministrazione. Che ingenui!! Arthur Conan Doyle ci ricorda che “Non si finisce mai di imparare e che il campo della nostra esperienza è tutta una serie di lezioni, di cui l’ultima è la più importante”. Non siamo interessati a sapere se questa del Presidente Schifani sia l’ultima lezione, né se sia la più importante, ci incuriosisce però conoscere il parere della nostra corposa rappresentanza regionale su questa grave retromarcia.

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