In tutta questa storia riecheggia forte una canzone di Edoardo Bennato: “In fila per tre” che cercheremo di analizzare brevemente nel suo testo:
“Presto vieni qui, ma su non fare così
Ma non li vedi quanti altri bambini?
Che sono tutti come te
Che stanno in fila per tre
Che sono bravi e che non piangono mai
E’ il primo giorno però domani ti abituerai
E ti sembrerà una cosa normale
Fare la fila per tre, risponder sempre di sì
E comportarti da persona civile”
Questa prima parte fa vedere la psicologia del gregge, il fatto che la pecora nera non deve esistere, che si deve aggregare agli scodinzolatori e allinearsi ai diktat. Così facendo ci si allinea alla massa votata verso chi, per l’interesse della comunità, fa cose che non vanno verso quell’interesse. Continua infatti la canzone con la nascita di questi “capi-popolo”:
“Vi insegnerò la morale e a recitar le preghiere
E ad amar la patria e la bandiera
Noi siamo un popolo di eroi e di grandi inventori
E discendiamo dagli antichi romani
E questa stufa che c’è basta appena per me
Perciò smettetela di protestare
E non fate rumore quando arriva il direttore
Tutti in piedi e battete le mani”
E guai ad uscire dagli schemi, anzi bisogna difendere lo “schema” da tutti i “nemici”, coloro che esprimono visioni contrarie a quanto passato, perché chi detiene il potere è sempre buono ed ha sempre ragione:
“Sei già abbastanza grande
Sei già abbastanza forte
Ora farò di te un vero uomo
Ti insegnerò a sparare, ti insegnerò l’onore
Ti insegnerò ad ammazzare i cattivi
E sempre in fila per tre marciate tutti con me
E ricordatevi i libri di storia
Noi siamo i buoni perciò abbiamo sempre ragione
E andiamo dritti verso la gloria”
Ed eccoci, infine, al cuore della canzone e del problema trattato. Non lo commentiamo… ma quanto si sposa bene con la questione da noi (e non solo da noi) sollevata?
“Ora sei un uomo e devi cooperare
Mettiti in fila senza protestare
E se fai il bravo ti faremo avere
Un posto fisso e la promozione
E poi ricordati che devi conservare
L’integrità del nucleo famigliare
Firma il contratto, non farti pregare
Se vuoi far parte delle persone serie
Ora che sei padrone delle tue azioni
Ora che sai prendere le decisioni
Ora che sei in grado di fare le tue scelte
Ed hai davanti a te tutte le strade aperte
Prendi la strada giusta e non sgarrare
Se no poi te ne facciamo pentire
Mettiti in fila e non ti allarmare
Perché ognuno avrà la sua giusta razione
A qualche cosa devi pur rinunciare
In cambio di tutta la libertà che ti abbiamo fatto avere
Perciò adesso non recriminare
Mettiti in fila e torna a lavorare
E se proprio non trovi niente da fare
Non fare la vittima se ti devi sacrificare
Perché in nome del progresso della nazione
In fondo in fondo puoi sempre emigrare”
Alain Calò
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