Hub logistico-addestrativo: l’amaro in bocca per la scelta di Sperlinga


Come vi abbiamo notiziato, purtroppo, ad oggi tutto è cambiato per non cambiare nulla. Questo è tipico della Sicilia, il gattopardismo, il calati juncu ca passa la china, il dover accettare il nostro destino di essere “invasi” ancora una volta perché uno dei tre membri della Triplice Alleanza, ovvero Sperlinga, continua a portare non solo il Comune, ma tutto il territorio, compresi quelli limitrofi, a dover accettare un hub militare tra di noi, con tutte le conseguenze che verranno. E vi è stupore di come i due comuni più “grossi” dell’Alleanza, ovvero Nicosia e Gangi, si siano ritirati perché, così dichiarano i sindaci, hanno ascoltato i loro popoli, mentre il sindaco di Sperlinga sembra arroccarsi nella sua decisione. Signor sindaco, è una comunità gigantesca, non solo Sperlinga, a chiederle un passo indietro. Lei si trincera nel concetto di Verità espresso dai Vangeli invitando a non travisare la Verità che, a suo dire, è stata umiliata, calpestata e soggiogata. Ci permettiamo, innanzitutto, di chiederle di non travisare Lei la Verità utilizzando il Vangelo in un contesto di armi, perché non ci sembra che Gesù Cristo abbia mai preso in mano una spada ma ha sempre rifiutato qualunque riferimento alla guerra, anche quella simulata. La pace auspicata da Gesù è ben altra pace rispetto a quella ottenuta con le armi: quella è la pace di Tacito quando diceva “là dove fanno il deserto la chiamano pace”. La Verità, poi, che cos’è? La Verità è un concetto relativo, non posseduta da nessuno e quindi neanche da Lei. Diceva Hegel che il “vero è l’intero”, ovvero che solo dalla sintesi tra tesi e antitesi si può giungere vicini alla Verità. Ma ci vuole la sintesi, non arroccarsi in uno o in un altro fronte. Lei parla di strumentazioni ideologiche e politiche, quasi come se l’ideologia e la politica fossero dei nemici, ma è la politica, “l’arte di amministrare la polis” a dover essere nostro faro in questo momento. Il dibattito, anche con le vituperate “strumentazioni”, deve avvenire per poter sollevare dubbi, perplessità a cui Lei è chiamato a rispondere con dati e non con giudizi meramente qualitativi. Anche la posizione più, utilizzando il suo vocabolario, “ideologizzata” merita rispetto e risposta, non va taciuta, perché, come diceva Mill, tra i padri del Liberalismo, chiunque esprima un’opinione, anche contro un’intera comunità, non va silenziato ma anzi ascoltato perché quell’opinione può essere corretta e rendere un servizio alla comunità, ma può anche rendere un servizio maggiore alla comunità se quell’opinione è sbagliata dato che, dimostrandone l’errore, si cementifica la certezza di una tesi. Vero che Lei è stato democraticamente eletto, ma chissà quanti voti in più o in meno avrebbe preso se in campagna elettorale avesse esplicitato questa sua volontà di rilanciare il Comune di Sperlinga con un hub militare? E poi, dato che Lei dice che la fede e la storia ci insegnano che il popolo sceglie Barabba a Gesù dopo averlo prima osannato, vedendo, deduco, in Barabba il fronte del no, chi ci dice chi è oggi Gesù e chi è oggi Barabba? E ancor di più, o siamo sempre democratici e accettiamo quando il popolo sceglie anche Barabba o siamo altro. Anche scegliendo Barabba il popolo ha avuto ragione nella logica democratica. Vorrei comunque ricordarle che quando il popolo ha democraticamente scelto chi basava il rilancio di un popolo con la cultura militare sono state scritte le più brutte pagine di storia. A questo punto le chiediamo di rivolgersi al popolo, come ha ben detto lei volendo “coinvolgere tutti”, attraverso un referendum popolare vincolante sulla scelta o meno della creazione dell’Hub. Il popolo l’ha eletta sindaco e un sindaco è un rappresentante pro-tempore, non un padrone eterno, e quindi è giusto che il popolo, alla luce di un impegno trentennale, sia chiamato ad esprimersi democraticamente su come legare il proprio destino. Ma, non ovviamente, solo il popolo di Sperlinga, ma anche il popolo di Nicosia e Gangi, direttamente coinvolti e che subirebbero l’hub. Facciamo decidere i veri sovrani di questo territorio! Se ancora non bastano più di 3500 firme contro questo obbrobrio a comprendere la volontà popolare…
Scelta saggia, comunque, quella di posticipare l’arrivo dei militari. Un sacco di persone sperano che quella data non arrivi mai.
Alain Calò