Il poliziotto degli anni di piombo è ufficiale della Repubblica

Salvatore Ruggeri, 82 anni, commissario della Polizia di Stato in pensione dal 2001, conferita l’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana per il servizio svolto. Quest’ultima onorificenza conferitagli in occasione della festa della Repubblica italiana del 2 giugno di quest’anno, si aggiunge ad altri riconoscimenti già ottenuti: Croce d’argento per anzianità di servizio, Medaglia d’argento al merito di servizio, Croce d’oro per anzianità di sevizio, Medaglia d’oro al merito di servizio, l’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica italiana. Ruggeri è nato nel 1941 a Troina, il paese dove ha casa e ritorna spesso anche se vive con la sua famiglia a Catania. Entra in polizia nel 1962 e viene inviato a prestare servizio alla questura di Palermo.

Nel 1976 è assegnato al Nucleo regionale per l’azione contro il terrorismo con sede a Catania. Ance se sono stati anni di conquista di diritti civili come il divorzio, il nuovo diritto di famiglia, la riforma sanitaria, gli anni ’70 del Novecento sono stai definiti anni di piombo per le stragi neofasciste come quella di Brescia nel 1974 e gli atti di terrorismo come il rapimento e l’uccisione del presidente della Democrazia cristiana Aldo Moro per mano delle Brigate rosse.

Della sua esperienza di poliziotto impegnato contro il terrorismo, Ruggeri ricorda il suo trasferimento assieme ad altri sui colleghi del Nucleo regionale antiterrorismo di Catania nel 1978 a Torino dove si celebrava il processo contro i principali dirigenti delle Brigate rosse che erano stati arrestati mentre altri brigatisti avevano rapito Moro. “Furono anni terribili”, ricorda Ruggeri. Non meno terribili furono gli anni ‘80. Nel 1985, l’aviazione americana intercettava e faceva atterrare a Sigonella l’aereo su cui viaggiava il terrorista palestinese Abu Abbas, che aveva dirottato la nave Achille Lauro. Anche in quell’occasione Ruggeri c’era.

Silvano Privitera