Assemblea a Enna della Flc Cgil, eletta la segreteria regionale

È stata eletta la segreteria regionale della Flc Cgil Sicilia dall’Assemblea generale della Federazione dei lavoratori della conoscenza della Cgil, riunitasi oggi a Pergusa, ad Enna, nel Centro congressi Garden. Della segreteria fanno parte il segretario generale Adriano Rizza e i segretari Paolo Italia, Fabio Cirino, Cettina Brunetto, Patrizia Donato.

La crisi dell’istruzione in Sicilia

“È stata l’occasione per analizzare la situazione politico sindacale del sistema di istruzione della Sicilia – spiega Adriano Rizza – alla luce delle criticità legate alle scelte politiche che questo governo sta mettendo in campo e che avranno inevitabili ricadute negative soprattutto per il Mezzogiorno: autonomia differenziata, dimensionamento scolastico, emergenza salariale, precariato, dispersione scolastica, tempo scuola, mancato rinnovo contrattuale”.

“Regione dimentica la scuola”

“Nelle prossime settimane – dichiara Alfio Mannino, segretario della Cgil Sicilia – noi saremo impegnati nel contrasto all’autonomia differenziata, al dimensionamento scolastico e a rispondere a un governo della Regione che non ha messo la scuola e l’istruzione al centro della sua iniziativa. Credo che il sindacato della scuola siciliano sarà in grado di reagire con la segreteria che ha messo in campo e di avere una forza e un’autorevolezza che è quella che serve per determinare un nuovo futuro per questa Regione”.

Manifestazione a Roma

“La nostra organizzazione in Sicilia – conclude Gianna Fracassi, segretaria dellla Flc Cgil nazionale – ha tutte le possibilità per rafforzare i grandi risultati raggiunti durante le elezioni rsu e con il tesseramento. Abbiamo tante sfide di fronte a noi, alcune sono molto vicine. La prima è la manifestazione della Cgil del 30 settembre, a Roma, contro l’autonomia differenziata e per la difesa della Costituzione. È importante per difendere l’istruzione pubblica statale, per difendere l’istruzione che non può avere differenze territoriali determinate da un modello egoistico e non solidaristico quale quello contenuto nel disegno di legge Calderoli”.