Rete ferroviaria di Catenanuova, incendiato mezzo di una azienda, “è intimidazione”

Attentato incendiario nel cantiere per la costruzione della linea ferroviaria Bicocca-Catenanuova. Secondo quanto denunciato dall’Ance Enna, un mezzo di una azienda subappaltatrice è stato dato alle fiamme.

Aperta inchiesta sull’attentato

Un episodio intimidatorio su cui sono state avviate le indagini da parte delle forze dell’ordine mentre la Procura di Enna ha aperto una inchiesta per risalire agli autori del gesto.

Il cantiere ed i lavori

La tratta ferroviaria Bicocca-Catenanuova è parte della linea alta capacità Palermo-Catania:  L’opera consentirà di spostarsi da Catania a Palermo in meno di due ore, grazie al raddoppio di una sezione di 38Km lungo la tratta Bicocca-Catenanuova.

Ance Enna:” Fronte comune e aumentare la sorveglianza”

“Assistiamo ancora una volta al tentativo dei gruppi criminali di influenzare le normali logiche imprenditoriali con attentati e minacce che non ci fanno paura, anzi ci spingono a essere sempre più intransigenti e caparbi nel chiedere alla istituzioni di serrare le file a dare un colpo mortale alle organizzazioni mafiose che infestano le nostre aree “Così Sabrina Burgarello – Presidente ANCE Enna – in relazione all’attentato incendiario che ieri ha colpito i mezzi di un’azienda che opera nel cantiere del raddoppio ferroviario Bicocca-Catenanuova.

La rabbia e l’amarezza delle aziende

“Sono amareggiato per quanto accaduto, non riesco ancora a spiegarmi il perché di questo atto vile compiuto nei confronti di chi come noi si sveglia alle quattro di mattina per fare sacrifici e cercare di costruire un futuro migliore per noi è per i nostri figli nel pieno rispetto della legalità. Mille pensieri mi vengono in mente, penso che iniziamo a stare scomodi a qualcuno vista la nostra continua crescita ,  mi viene da pensare che è stata pura invidia per quello che stiamo realizzando o siamo stati vittima di un pazzo criminale solo per il suo puro divertimento? Spero solo che i colpevoli paghino come giusto che sia, confido pienamente nella magistratura! E nella vita si dice “ciò che non ti uccide ti fortifica“ e da questo sfregio ne usciremo più forti di prima perché ringraziando Dio siamo cresciuti con lo spirito di sacrificio, facciamo il nostro lavoro con passione e continueremo sempre a testa alta perché crediamo in quello che facciamo.” Così l’imprenditore danneggiato – Daniele Tranchita – della TS  un’azienda che da quasi 40 anni opera nel settore movimento terra e che grazie alla tenacia è riuscita a crescere e dotarsi di una capacità organizzativa adeguata anche per cantieri complessi.

L’uomo simbolo dell’antiracket

Gaetano Debole, Presidente della Cassa Edile e imprenditore di riferimento per l’associazionismo, fautore di denunce antiracket alla base di numerose condanne definitive: Chi pensa di interferire con le scelte delle imprese non ha ancora capito che è anni luce indietro. Gli imprenditori non si lasciano più intimidire e tanto meno aziende della caratura di WeBuild che hanno messo in atto protocolli tra i più attenti e avanzati, estendendoli alle aziende che eseguono i lavori nei loro cantieri. Il danno causato al nostro collega ed i rischi per un’importante opera che nei prossimi anni segnerà il benessere della nostra area esigono però che sia alzato il livello di attenzione da parte delle istituzioni locali. Ci appelliamo alla sensibilità della Prefettura perchè sia portata al massimo livello l’attenzione sui cantieri aperti e di prossima apertura e sia scongiurato ogni tentativo di intimidire e far scoraggiare le imprese coinvolte. Non esitiamo a dire che l’importanza per il benessere collettivo della mole di investimenti che si stanno facendo esige un controllo militare delle aree.”