Liberi consorzi, la partita alla Regione per la contro riforma

Nella riunione di maggioranza tenutasi la scorsa settimana il Presidente della Regione Schifani ha auspicato un’accelerazione del disegno di legge che mira a reintrodurre l’elezione diretta degli organi di governo di liberi consorzi comunali e di città metropolitane, anche alla luce dell’ultima spallata ricevuta dalla Corte costituzionale sulla proroga dell’attuale regime di commissariamento.

Gli emendamenti

La commissione affari generali dell’ARS è già a lavoro per esaminare gli emendamenti (circa un centinaio) presentati dai diversi parlamentari, così da portare il testo definitivo in aula per essere approvato entro l’estate aula. Voci di corridoio dicono che la maggioranza di centro-destra è pronta ad approvare la contro-riforma senza neanche attendere la modifica della legge statale Delrio, avendo ricevuto rassicurazioni dal Ministro Calderoli.

La questione dei Liberi consorzi

Un vero e proprio gioco d’azzardo ordinamentale per il quale ci sembra opportuno evidenziare la bontà di alcuni dei citati emendamenti finalizzati a riaprire i termini per la costituzione di nuovi liberi consorzi comunali. Come già richiesto dall’ASAEL, anche in sede di audizione, se il modello di ente di area vasta siciliano dovrà essere quello dell’ente non territoriale di governo previsto dall’art. 15 dello statuto regionale, allora si dovrà riconoscere ai Comuni quella “volontarietà” e quella “libertà” di consorziarsi
autonomamente.

Continuare a mantenere il bluff istituzionale di Liberi Consorzi comunali in cui di libero non c’è neanche il potere di togliere questo aggettivo dalla rispettiva carta intestata (ci piacerebbe sapere a cosa serva far precedere il Consorzio comunale di ….. dalla magica parolina “Libero”), o di Città metropolitane che inglobano Comuni totalmente distanti e distinti, è offensivo per chi pensa di esercitare il nobile potere legislativo. L’ARS scelga il modello di ente intermedio più utile per la Sicilia e dimostri, almeno una
volta, di essere coerente fino in fondo.

Massimo Greco