Aidone senza postamat efficiente, “la Procura riapra il caso”

In un esposto del novembre scorso contro Poste italiane, indirizzato alla Procura presso il Tribunale di Enna, il professor Nino Costanzo aveva denunciato in merito ad Aidone “una situazione conclamata di sospensione di un servizio pubblico, legato al postamat, spesso in tilt o fuori servizio, in un paese privo di banche.

La vicenda

La questione che ha indignato l’intera città, e creato gravissimi disagi, soprattutto ai suoi cittadini più
anziani e fragili” occupando peraltro le cronache del quotidiano La Sicilia e del settimanale diocesano “Settegiorni dagli Erei al Golfo”, per mesi, formando oggetto, perfino, di una petizione pubblica promossa dal Sacerdote del Paese.

L’esposto in Procura

“Tutte tali circostanze – scriveva ancora Costanzo nel suo esposto – puntualmente documentate”
indicando nell’esposto svariate persone informate dei fatti e chiedendo, per l’ipotesi di archiviazione, di esser notiziati ai fini di eventuale opposizione. Afferma, dopo otto mesi, amareggiato, Costanzo: ”Sono appena venuto a conoscenza che l’ipotesi non è stata nemmeno iscritta quale notizia di reato, poiché se ne è ritenuta, sulla base di una valutazione compiuta de plano che, già astrattamente, non se ne potesse configurare alcuno (ai sensi dell’art. 109 disp. att. c.p.p.). Ciò senza indagare le ragioni che abbiano indotto Poste Italiane a tali ripetute omissioni e/o vagliarne le eventuali giustificazioni al fine di valutarne la liceità”.

“Riaprire il caso”

Per tale ragione, Costanzo ha chiesto alla Procura “la riapertura del caso affinchè la questione venga nuovamente vagliata e si proceda agli adempimenti ritenuti necessari ed opportuni nell’interesse superiore della Giustizia”. Per dovere di informazione, il postamat è stato, dopo mesi, sostituito con
uno più funzionale, non con quello però di ultima generazione, come avrebbe voluto e vorrebbe la cittadinanza.
Angela Rita Palermo