Don Maurizio, il prete anti mafia e contro i pedofili sarà arciprete a Calascibetta

Un milione e mezzo di giovani alla veglia della Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona, tra loro don Maurizio Nicastro, a settembre sarà ordinato arciprete della Chiesa xibetana, e Celeste Folisi, 16 anni, studentessa, ritornati ieri dal Portogallo. Nel cuore del Parque Tejo, Papa Francesco chiede ai giovani di “camminare con costanza e senza paura, di rialzarsi dopo le cadute e di porgere la mano a chi arranca”, aggiungendo: “Giovani che volete cambiare il mondo, non abbiate paura”.

Chi è don Maurizio Nicastro

Il palco, dove siede anche la guida della Chiesa cattolica, è situato accanto al ponte “Vasco de Gama” Lì, lungo decine di ettari di terra, oltre un milione di giovani da tutto il mondo, cinesi e ucraini compresi, hanno costruito un altro ponte virtuale: quello della fraternità. Don Maurizio Nicastro, vocazione adulta la sua, è uno di quei preti-dicono a Calascibetta– che la Chiesa ha bisogno.

Invitò il figlio di Riina a pentirsi

Vicino ai giovani, paladino della legalità, appena maggiorenne, nella sua Corleone, si batteva, insieme ad altri liceali, contro il malaffare. Nelle scorse settimane ha anche invitato il figlio del boss Totò Riina a pentirsi. Avvicinare i giovani in chiesa, come ai vecchi tempi, è un compito arduo, ma don Maurizio, che da circa due anni svolge la sua attività pastorale a Calascibetta, si è messo seriamente a lavoro. Se le GMG posso aiutare a riempire le chiese di giovani, don Maurizio risponde: “In un tempo nel quale si vuole rappresentare una crisi irreversibile della fede delle nuove generazioni, la GMG di Lisbona è un segno profetico di speranza cristiana. In Portogallo il cuore di questa generazione si è prostrato dinnanzi a Cristo Gesù vivo, vero e presente nel Santissimo sacramento dell’Eucarestia.”

L’anatema sulla pedofilia

La Chiesa, purtroppo, è costretta a fare anche i conti con la piaga della pedofilia che rischia di allontanare le future generazioni. Una questione delicata che vede don Maurizio dire: “Qualsiasi scandalo che si chiami pedofilia o corruzione, che ha vissuto o vive all’interno della Chiesa, non avrà mai l’ultima parola. Questa è una certezza in quanto la Chiesa non appartiene agli uomini ma è di Cristo che con il suo Spirito aiuterà a purificarla”. La vocazione sacerdotale di don Maurizio si fortifica durante la GMG di Roma, siamo nel 2000, mentre a Lisbona 2023 sottolinea: “Ho visto un’esplosione di gioia, un tempo di preghiera, la consapevolezza che la Chiesa è viva. A tutti noi la missione di annunziare la vita bella del Vangelo”.

La testimonianza di una 16enne

Con don Maurizio a Lisbona anche Celeste Folisi, 16 anni, che parla della sua esperienza: “La GMG, per me, è stata una bella sorpresa. Io non volevo andare perché non conoscevo nessuno, mi ha convinta don Maurizio. Posso dire che è stata un’esperienza che mi porterò per sempre nel mio cuore, perché mi ha cambiata. Torno a Calascibetta arricchita spiritualmente”. Il Papa ha detto che diventiamo luminosi quando accogliamo Gesù, impariamo ad amare come Lui. Una “luminosità” che Celeste sembra aver trovato a Lisbona. Istituita da San Giovanni Paolo II, nel 1985, la Giornata Mondiale della Gioventù raggruppa giovani da ogni angolo del mondo. Tutti insieme a pregare, cantare e invocare la grazia di Dio. Chi non ricorda, nel 2000, i circa tre milioni di giovani presenti a Roma e i cinque milioni a Manila nel 1995. La speranza è quella che le folle oceaniche delle GMG possano riversarsi dentro le chiese.

Francesco Librizzi