Prete accusato di pedofilia ad Enna, altra denuncia a cronista

Giuseppe Rugolo, il sacerdote a processo al Tribunale di Enna per violenza sessuale aggravata a danno di minori ha, nuovamente, denunciato la giornalista Pierelisa Rizzo. Lo riferisce l’Ansa. La Procura di Enna aveva già chiesto l’archiviazione per la prima denuncia, ritenendola infondata.

La nuova denuncia

Dopo la prima denuncia del 2022, che riguardava la pubblicazione di chat a sfondo sessuale, contenute nell’ordinanza di arresto del sacerdote, intercorse tra Rugolo e un giovane, l’articolo incriminato, questa volta, secondo quanto riferisce l’Ansa, riguarda il resoconto di una udienza dello scorso giugno.

La richiesta di sequestro

La giornalista racconta di un video proiettato in aula nel quale si vede il sacerdote in atteggiamenti poco consoni a un prelato con un giovane. I legali del vescovo, sia nella prima che nella seconda denuncia, hanno chiesto il sequestro dei supporti informatici e dei cellulari della giornalista.

La versione della difesa della cronista

“Il problema di questo processo, secondo i legali del sacerdote imputato, è proprio la stampa – aggiunge Rizzo – Trincerandosi dietro il fatto che il processo si celebra a porte chiuse, hanno provato in tutti i modi e varie volte, a farci tacere. Credo che la rilevanza pubblica di questi fatti, in una città nella quale padre Rugolo ha occupato un posto di rilievo per le sue attività, non può e non deve farci tacere” . La giornalista accusata di diffamazione e di diffusione di atti procedurali è difesa dagli avvocati Eleanna Parasiliti Molica del Foro di Enna e dall’avvocato Giovanni Di Giovanni, del Foro di Caltanissetta.

Solidarietà di Assostampa e Fnsi

La Fnsi e l’Associazione siciliana della stampa esprimono solidarietà alla giornalista ennese Pierelisa Rizzo dopo la nuova querela ricevuta dal sacerdote don Giuseppe Rugolo attualmente a giudizio per violenza sessuale su minori. Il sindacato unitario dei giornalisti ritiene, ancora una volta, inaccettabile la richiesta di sequestro degli strumenti informatici e telematici fondamentali per il lavoro giornalistico e resta vigile su ogni tentativo di spegnere il diritto di cronaca ricorrendo anche alle querele temerarie.