Tassa rifiuti a Calascibetta, pronta raffica di ricorsi

In assenza di una segnale delle forze di maggioranza che sostengono il sindaco di Calascibetta Capizzi finalizzato a modificare la norma del regolamento che disciplina la tassa sui rifiuti per le abitazioni non residenziali alcuni contribuenti xibetani si stanno muovendo per far valere le proprie ragioni presso il giudice competente. Le strade per accedere alla giustizia sono due, una amministrativa e l’altra tributaria.

Il ricorso alla giustizia amministrativa

Nella prima ipotesi i contribuenti, anche in forma collettiva, potrebbero presentare ricorso al TAR (entro 60 giorni) o ricorso straordinario al Presidente della Regione (entro 120 giorni) avverso l’illegittimità della norma regolamentare. In questo caso l’eventuale illegittimità acclarata dal Giudice amministrativo produrrebbe effetti immediati su tutta la comunità xibetana e quindi anche su coloro che non hanno partecipato al ricorso.

Il ricorso alla giustizia tributaria

Nella seconda ipotesi, i contribuenti dovrebbero attendere la ricezione degli avvisi di pagamento emessi sulla base del nuovo regolamento ed impugnare la sottesa pretesa tributaria presso il Comune che dovrà pronunciarsi entro e non oltre 90 giorni dalla presentazione del ricorso. In presenza di una risposta negativa o di un silenzio significativo, il contribuente potrà depositare, nei successivi 30 giorni, il ricorso presso la Corte di giustizia tributaria di Enna. Il Giudice tributario potrà annullare, a valle, la singola pretesa tributaria disapplicando, a monte, l’atto regolamentare presupposto qualora ne ravvisi l’illegittimità. In questo secondo caso, in cui l’eventuale illegittimità viene acclarata solo incidentalmente da un giudice sprovvisto della giurisdizione amministrativa, potrà giovare degli effetti dell’accoglimento del ricorso solo il contribuente che lo ha presentato.

I costi da sostenere

In entrambi i casi il ricorso potrà essere firmato e presentato direttamente dall’interessato trattandosi, in genere, di importi inferiori a 2.500 euro. Tuttavia per il ricorso straordinario si dovrà pagare subito il contributo unificato che è molto più oneroso rispetto a quello che si paga per accedere alla giustizia tributaria. Peraltro, qualora in sede di ricorso/reclamo (che si configura come una richiesta di riesame in autotutela) il Comune dovesse accoglierlo, il contribuente non pagherebbe nulla perché non avrebbe più motivo di accedere alla giustizia tributaria.

Massimo Greco