Slitta l’accordo-quadro sulla “Città Universitaria”

L’accordo-quadro sulla “Città Universitaria” tra Comune di Enna e Università Kore sta subendo dei ritardi a seguito di alcuni imprevisti che dovrebbero, comunque, essere superati a breve.

I nodi burocratici

Per gli edifici di proprietà pubblica è infatti facile incorrere in sorprese nell’estrazione dei titoli di proprietà e nella lettura delle correlate certificazioni catastali. Ciò accade perché gli uffici competenti hanno nel tempo, nella migliore delle ipotesi, sottovalutato tali adempimenti, lasciando nel “pulviscolo burocratico” degli archivi i relativi fascicoli. In altre ipotesi non si riescono più a trovare neanche i titoli di proprietà, rendendo più difficile la ricostruzione del patrimonio immobiliare. E’ probabile che ciò si stia verificando per l’immobile comunale dell’Encana oggetto della programmata permuta con lo “scoperchiato” immobile di S. Anna di proprietà dell’Università Kore.

L’impegno del Sindaco Di Pietro

Sta subendo un ritardo anche la programmata concessione in comodato d’uso dell’attuale scuola media Pascoli alla medesima Università che, da cronoprogramma, dovrebbe insediare una propria facoltà nel settembre 2024. I funzionari del Comune, pungolati dal Sindaco e dagli Amministratori, si stanno adoperando per sciogliere i diversi nodi, così da consentire agli organi di governo del Comune di deliberare l’accordo-quadro.

La concessione in comodato d’uso della Pascoli

La cessione in comodato d’uso gratuito si deve presumere in linea di massima incompatibile con l’interesse pubblico, specie in assenza di una previa verifica della possibilità di alienazioni a titolo oneroso in cui il corrispettivo sia allineato con il reale valore patrimoniale del bene. Ove, però, l’attribuzione costituisca attuazione del principio di sussidiarietà di cui all’art. 118 Cost, la concessione del bene, anche se apparentemente a “fondo perduto”, non può equivalere ad un depauperamento del patrimonio comunale, in considerazione dell’utilità che l’ente o la collettività ricevono dallo svolgimento del servizio pubblico o di interesse pubblico effettuato dal soggetto che riceve il contributo. A garanzia dell’utilitas publica, il sacrificio cui l’ente si espone deve quindi inserirsi in una logica commutativa, ovvero l’impoverimento deve essere compensato dalla realizzazione di un interesse ritenuto normativamente equivalente. Rispetto a questa cornice ordinamentale, non dovrebbe risultare difficile argomentare la scelta sulla base di una prospettiva, qual’è quella della “Città Universitaria” che per Enna non è solo un’occasione, ma equivale ad una terapia “salva vita”.

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