Una xibetana alla guida del Pd di Trieste, la storia di Maria Luisa

Insegnante, ma soprattutto impegnata in politica e nel sociale, con un occhio di riguardo per gli immigrati, gente in qualche modo in credito dalla vita. Stiamo parlando di Maria Luisa Paglia, nata a Calascibetta, paese dove vivono i genitori e i fratelli, 60 anni compiuti da poco, ma da un ventennio residente a Trieste dove lavora e svolge l’attività politica.

Segretaria a Trieste del Pd

Alcuni giorni fa, Maria Luisa, a seguito dei lavori congressuali del Partito democratico, è stata eletta segretaria del Pd per la provincia di Trieste, un ruolo che la terrà maggiormente impegnata. La proclamazione ufficiale avverrà il prossimo 10 ottobre. Da sempre, la neo segretaria, si batte per la questione sociale, per dare dignità soprattutto agli ultimi.

Gli scontri con la Lega sui migranti

Contro la Lega, causa la politica sui migranti, Maria Luisa non usa certamente il fioretto. Di recente ha anche avuto un duro scontro con il sindaco di Muggia (Lega) per delle scelte portate avanti dal primo cittadino sull’accoglienza dei migranti in arrivo dalla rotta balcanica.

“Il sindaco Polidori- ha dichiarato la neo segretaria provinciale Dem- fa propaganda sulla pelle di due ragazzi afgani. Complimenti per l’umanità”. “Salute, istruzione, ambiente, lavoro dignitoso e adeguatamente pagato, parità di genere, saranno i principi fondanti del mio nuovo corso politico” ha detto Maria Luisa, ascoltata telefonicamente.

A Trieste dal 2001

A Trieste dal 2001, da quando svolge il ruolo di docente, Maria Luisa ha anche voluto sottolineare che: “La politica non deve dimenticare che al centro della propria azione c’è la persona”. Donna determinata, carattere forte, per la neo segretaria la salute pubblica dovrà avere una corsia preferenziale. Maria Luisa è
anche un esempio di donna coraggiosa, infatti ha accettato, per avere un futuro migliore, di lasciare
una Sicilia dalla bellezza straordinaria ma dalle mille contraddizioni. A Trieste, Maria Luisa, ha
saputo conquistare la fiducia di molti friulani e di quanti arrivano, con le carrette, dalla guerra e dai
Paesi poveri.

Francesco Librizzi