Mafia, il pizzo nella Valle del Dittaino con le fatture

Era decisamente forte la pressione della mafia ennese sulle attività produttive della Valle del Dittaino, l’area produttiva più importante della provincia.

Sono le conclusioni a cui sono giunti i magistrati della Dda di Caltanissetta, a capo dell’inchiesta Stiela, capace di infliggere un duro colpo alla cosca di Valguarnera con 7 arresti eseguiti dai carabinieri.

Le grandi attività produttive dell’area non sarebbero sfuggite alla attenzioni della cosca. Imprese “sistematicamente vessate al fine di lucrare prevalentemente somme di denaro”, sintomo per chi indaga, “del perdurante assoggettamento di alcuni operatori economici di quella zona”.

L’estorsione con la fattura

In particolare, il boss Sebastiano Gurgone, a partire dalla sua scarcerazione, avrebbe attuato strategie volte alla riscossione del pizzo con “l’indispensabile complicità” degli altri arrestati nel blitz dei carabinieri del Ros. In almeno un caso, per nascondere la provenienza del denaro, uno degli arrestati avrebbe emesso in favore di un imprenditore vittima di estorsione, una fattura per un servizio, secondo l’ipotesi accusatoria, mai avvenuto e per una cifra corrispondente alla somma di denaro estorta