Istat, crescono i poveri nell’Ennese, allarme Cisl, “famiglie in ginocchio”

“In provincia di Enna i dati Istat evidenziano un crescente e desolante disagio che caratterizza la vita quotidiana dei nuclei familiari dell’ennese“. Lo afferma Emanuele Gallo, segretario generale della Cisl Agrigento-Caltanissetta-Enna, preoccupato per i numeri legati allo stato economico di questo pezzo della Sicilia.

La corsa dei rincari

“Inflazione, disoccupazione, perdita di potere di acquisto, povertà dei minori – analizza Emanuele Gallo, segretario generale Cisl Ag Cl En – sono gli elementi di una crisi che si sta sempre più avvitando su se stessa. Il 2023 si preannuncia addirittura peggiore del 2022, anno di rilevazione. Le famiglie lo sanno bene. Stanno contrastando il carovita con rate di mutuo e bollette per servizi sempre più esose. Siamo al cospetto di un’interminabile stagione di rincari che rischia di minare la coesione sociale”.

Il nodo del Pnrr

Secondo quanto sostenuto dal segretario della Cisl, il Pnrr, che avrebbe dovuto riaccendere il motore dell’economia, non ha prodotto, al momento, alcun effetto. “I giri di parole – continua Emanuele Gallo – non servono più. E’ ora che gli annunci sui benefici del Pnrr si trasformino in realtà tangibile”.

I soldi sul raddoppio ferroviario

Del resto, nei mesi scorsi, lo stesso Governo nazionale ha dovuto compiere dei correttivi nella distribuzione delle risorse legate al Pnrr e la Sicilia ne è rimasta penalizzata, al punto che si sono messi in discussione i fondi per il raddoppio ferroviario Palermo-Catania, i cui cantieri sono a Catenanuova.

Su questo aspetto, la parlamentare nazionale, Eliana Longi, ha detto che l’opera si farà e sarà finanziata con altri fondi mentre il deputato regionale del Pd, Fabio Venezia, replicando all’esponente di Fratelli d’Italia, ha spiegato che si tratterebbe di fondi già destinati alla Sicilia, per cui, comunque, un taglio ci sarà.

Gallo, “servono iniziative”

“E’ seriamente preoccupante – dice Gallo – l’incremento, mese su mese, di persone che non riescono a fronteggiare le esigenze del vivere quotidiano. E’ altresì inquietante assistere al lento scivolamento, verso il basso, di cittadine e cittadini che, pur lavorando, vedono finire le loro disponibilità economiche già alla terza settimana. Come istituzioni, enti, organizzazioni, associazioni, siamo chiamati a concertare iniziative e ad adottare interventi che diano ristoro e sostegno”.