Circuito di Pergusa, Sgrò, “l’autodromo non è al tramonto”
Enna-Cronaca - 02/01/2024
“Non si può cancellare la storia dell’autodromo che è anche quella di Enna, non vorrei che il nostro circuito facesse la fine di quello di Siracusa”. Lo afferma a ViviEnna Mario Sgrò, presidente del Consorzio ente autodromo Pergusa dopo le dichiarazioni del sindaco di Enna, Maurizio Dipietro in merito alle scelte che l’amministrazione intende perseguire a tutela del Lago di Pergusa. Decisioni che potrebbero modificare la convivenza con l’autodromo, a scapito di quest’ultimo.
Presidente, Dipietro sostiene che i tempi d’oro del circuito sono finiti…
Non mi meraviglio delle parole del sindaco in quanto, in merito al fatto di ritornare agli anni gloriosi, è impresa impossibile.
Ci spieghi perché…
Nel 1992 è stata istituita la Riserva naturale prima e speciale che si traduce nel divieto di ampliare e modificare lo stato dei luoghi. Vuol dire che, in ragione di questo provvedimento, non possiamo ospitare manifestazioni che hanno dato lustro a questo territorio. Nel 1964 c’erano le auto della Formula 1, tanto per fare un esempio, che hanno consentito a Pergusa di essere il secondo circuito più antico in Italia dopo Monza. Pergusa ha scritto pagine di storia che hanno permesso al mondo di conoscere Enna. E’ come il circuito di Francorchamps, in Belgio, che dà lustro alla città di Spa. Senza l’autodromo nessuno la conoscerebbe. I quotidiani nazionali, nel 1949, parlavano della costruzione del circuito di Pergusa che sarebbe stato il più alto al mondo.
Ma l’autodromo dovrà “sloggiare” da Pergusa?
Sono un amministratore pubblico ed ho il compito di gestire ciò che ho a disposizione, di certo le scelte politiche non toccano a me ma al sindaco. Io ricordo, però, da ex consigliere comunale, una delibera in cui mi dichiaravo favorevole alla delocalizzazione dell’autodromo. Le preoccupazioni del sindaco in merito alle difficoltà del circuito di Pergusa di tornare ai fasti di un tempo le faccio mie. Ma in quello stesso provvedimento, prima citato, è indicato che l’autodromo cesserà le proprie attività fino a quando non ci sarà un altro circuito. Peraltro, quei vincoli stabiliti a protezione della Riserva non riguardano solo le costruzioni ma anche le demolizioni.
Se il circuito non si può toccare, che cosa si potrà fare?
La mia idea è che l’autodromo possa ospitare anche delle corse, del resto non possiamo scordare il contratto con una multinazionale come la Pirelli e poi ci sono gli impegni per i corsi di guida sicura. Abbiamo anche avuto un ruolo nell’accordo di collaborazione tra la stessa Pirelli e la Kore, attendiamo di sottoscrivere una intesa con un gruppo di americani per avviare un centro di ricerca per auto elettriche a Pergusa. E poi ci sono altre cose…
Quali?
I bilanci sono in ordine, non abbiamo contenziosi, stiamo parlando di un ente sano. Abbiamo anche stabilizzato 13 dipendenti, tra poco partiranno i lavori di efficientamento energetico. E va detto che 3 anni fa il Comune ha messo a disposizione 300 mila euro per la copertura della tribuna, significa che l’amministrazione crede nell’attività dell’autodromo.
E come commenta le parole di Dipietro?
Non ritengo che il sindaco abbia detto di voler chiudere l’autodromo, piuttosto ha rimesso in campo un tema di cui si discute da circa 20 anni.