Il futuro incerto dell’autodromo di Pergusa

Il 2024 sarà l’anno in cui si dovranno decidere le sorti del Consorzio Autodromo di Pergusa la cui trentennale durata cesserà il prossimo 2 agosto. Entro questa data gli Enti consorziati (Comune di Enna, Libero Consorzio comunale ed ACI) saranno chiamati a valutare le ragioni e le finalità che giustificano un’eventuale proroga statutaria degli scopi del Consorzio in relazione alla sostenibilità finanziaria e alla
compatibilità della scelta con i principi di efficienza, di efficacia e di economicità dell’azione amministrativa.

Gli scopi dell’autodromo

In altri termini, dovrà essere dimostrato che il mantenimento della partecipazione congiunta dei citati Enti è funzionale rispetto alle esigenze e agli scopi del Consorzio (profilo dell’efficacia) nonché al corretto impiego delle risorse pubbliche (profilo dell’efficienza e dell’economicità). Valutazione che dovrà essere fatta anche dalla Regione, Ente che ha dispensato, come illustrato in altra occasione, somme per un
totale di 4.000.000 di euro negli ultimi dieci anni.

Analisi costi-benefici

In tale contesto, se è certamente vero che la decisione di continuare ad alimentare una siffatta politica pubblica forma anzitutto oggetto di una valutazione non automatica, ma naturalmente variabile, perché di ordine eminentemente politico-strategico in rapporto al contingente indirizzo politico-amministrativo connesso ai “bisogni della collettività di riferimento” e che lo scopo del Consorzio di diritto pubblico precede e supera, ove occorra, una valutazione strettamente economica che un privato giudicherebbe non vantaggiosa, è altresì vero che gli Enti pubblici non sono liberi di erogare risorse pubbliche senza una preventiva valutazione in ordine al rapporto tra interessi pubblici da perseguire e fiscalità generale da utilizzare.

La moribonda Riserva di Pergusa

A questo riguardo, è stato già evidenziato anche un ingiustificato sbilanciamento di risorse finanziarie pubbliche a danno della moribonda Riserva speciale di Pergusa. Se il lago di Pergusa, nelle cui sponde si è consumato il “Ratto di Proserpina” secondo la mitologia greca, è così ridotto, la responsabilità è certamente da imputare a quella politica che ha avuto “a cuore” solo il circuito automobilistico.

Massimo Greco