Gli enti di area vasta ed il ruolo della Regione

I nuovi enti di area vasta stanno nascendo dai territori liberamente e volontariamente, se ne faccia una ragione la classe politica regionale, incapace di fare un uso accorto del nobile potere legislativo di cui dispone.

La nuova generazione di Unioni di Comuni, se per un verso sta perdendo l’originaria fisionomia propria di enti legati all’intercomunalità, ossia alla loro veste di “comuni di comuni”, preposti alla gestione delle (sole) funzioni di prossimità, per altro verso sta occupando lo spazio ordinamentale che l’art. 15 dello Statuto siciliano ha riservato ai Liberi consorzi comunali per il governo dell’area vasta. Ma vi è di più, visto che questi enti di aggregazione comunale nascono spontaneamente e non subiscono l’imposizione dei confini territoriali.

L’Area interna di Troina

Che le Unioni di Comuni di 2° generazione rappresentino, nei fatti, i futuri enti di area è dimostrato dalle rispettive previsioni statutarie. L’Area Interna di Troina, ad esempio, è stata costituita “per la tutela del sistema socio economico territoriale attraverso la promozione e l’implementazione di politiche volte allo sviluppo socio economico sostenibile e solidale, alla preservazione della biodiversità ed integrità territoriale, lo svolgimento in forma associata di una pluralità di funzioni e servizi di competenza dei
Comuni aderenti e di utilità per i cittadini residenti sul territorio amministrato”. Ancora, è obiettivo programmatico dell’Unione “promuovere lo sviluppo dell’intero territorio e la crescita delle comunità che la costituiscono, attraverso la gestione collettiva ed unitaria delle funzioni a tale Ente attribuite, mantenendo in capo ai singoli Comuni le funzioni e le relative competenze che più da vicino ne caratterizzano le rispettive peculiarità”.

Il ruolo dell’Ars

Rispetto a questo nuovo scenario, l’ARS sembra impegnata solo a ripristinare l’elezione diretta degli organi di governo di un ente la cui funzione strategica di promozione e sviluppo dei territori delle aree interne risulta essere stata surrogata dalle citate Unioni di Comuni. A questo punto un buon legislatore regionale dovrebbe tenere conto anche della semplificazione della varietà e della diversità delle forme associative e di riorganizzazione dei servizi, delle funzioni e delle strutture sovra comunali in un’ottica
di riduzione dei costi degli apparati pubblici. Limiti contenuti espressamente nella legge statale n. 244/2007 che, avente carattere finanziario, è immediatamente applicabile nell’ordinamento siciliano.

Massimo Greco