Inquinamento da ozono, superati limiti ad Enna

Superati i limiti di presenza di ozono nell’aria ad Enna. E’ quanto emerge nel rapporto sulla qualità dell’aria in Sicilia per il 2023 da parte dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa). Lo sforamento è avvenuto anche nella stazione di Melilli, Comune della zona industriale del Siracusano.

Le stazioni di monitoraggio

Il valore obiettivo dell’ozono, come media del numero di superamenti per il triennio 2021-2023, è stato superato in cinque stazioni di monitoraggio: Enna (n.39), CT-Parco Gioeni (n.35), Melilli (n.34), SR-Via Gela (n.31) e Solarino (n.30).

Le soglie superate

Inoltre è stata superata la soglia di informazione, pari a 180 μg/m3, come media oraria, in tre stazioni, in particolare una volta a SR-via Gela, tre volte ad Enna e 17 a Melilli. Nessuna stazione ha mai rilevato il superamento della soglia di allarme.

Come si forma l’ozono

Come emerge in un rapporto dell’Arpa Veneto, al livello del suolo la molecola di ozono si forma quando altri inquinanti, principalmente ossidi di azoto e composti organici volatili, reagiscono a causa della presenza della radiazione solare.

Le sorgenti

Le sorgenti di questi inquinanti detti “precursori” dell’ozono sono di tipo antropico (i veicoli a motore, le centrali termoelettriche, le industrie, i solventi chimici, i  processi di combustione etc. ) e di tipo naturale, quali boschi e foreste, che emettono i “terpeni” sostanze organiche volatili molto reattive.

Le condizioni meteorologiche

Le concentrazioni di ozono sono influenzate da diverse variabili meteorologiche come l’intensità della radiazione solare, la temperatura, la direzione e la velocità del vento: ecco perché si osservano delle sistematiche variazioni stagionali nei valori di ozono.

Che cosa provoca

Tra gli effetti acuti derivanti dall’esposizione all’ozono si devono ricordare le irritazioni agli occhi, al naso, alla gola e all’apparato respiratorio, un senso di pressione sul torace e la tosse (azione irritante nei confronti delle mucose).

Inoltre, la presenza di elevati livelli di ozono danneggia la salute degli animali e delle piante (ne influenza la fotosintesi e la crescita), e produce il deterioramento dei materiali; riduce inoltre la visibilità.

Il monitoraggio in Sicilia

 La rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria, gestita da Arpa Sicilia secondo costanti controlli di qualità, è costituita da 60 stazioni fisse distribuite su tutto il territorio regionale, di cui 53 utilizzate per il Programma di Valutazione. In 58 stazioni viene rilevato il biossido di azoto (NO2), 57 misurano il PM10, 33 il PM2.5 e 35 l’Ozono (O3).

Dati non preoccupanti per Pm10 e Pm2.5

In merito al PM10 ed al PM2.5 non sono stati registrati superamenti dei limiti della concentrazione media annua, ma vi è stato il superamento del limite sulla concentrazione media giornaliera del PM10 in tutte le stazioni, senza mai superare il numero di superamenti concessi dalla norma (35). Permangono quindi le criticità legate al superamento dei limiti fissati per il biossido di azoto (NO2) e per l’ozono (O3) in alcune zone/agglomerati. Nello specifico, per quanto riguarda il biossido di azoto, il valore limite della concentrazione media annua è stato superato in due stazioni di traffico, una nell’Agglomerato di Catania e una in quello di Palermo