Processo per abusi a don Rugolo, la difesa, “va assolto”

La difesa di don Rugolo, il sacerdote sotto processo per un presunto abuso sessuale ai danni di un giovane all’epoca dei fatti minorenne, ha chiesto l’assoluzione ai giudici del Tribunale di Enna.

La tesi della difesa

Secondo la tesi difensiva, non vi sarebbe stata alcuna violenza ai danni della presunta vittima, inoltre, l’avvocato Gabriele Cantaro, legale della Curia di Piazza Armerina, citata dalle parti civili per il risarcimento del danno, nella sua arringa ha spiegato che, sulla scorta degli elementi prodotti dagli inquirenti, tra cui conversazioni in chat tra l’imputato e la presunta vittima, non emergerebbero segnali comprovanti le violenze.

Il caso dei soldi

Lo stesso difensore ha anche affermato che, nel corso del dibattimento, sarebbe caduta la tesi legata alla presunta proposta di pagamento da parte della Curia alla famiglia della vittima per “comprare” il silenzio della vittima. Peraltro, lo stesso avvocato Cantaro sostiene a Vivienna che se davvero fosse emerso questo episodio, “monsignor Gisana sarebbe stato incriminato per favoreggiamento”. Il legale ha anche affermato che la citazione della Curia, come responsabile civile, è “inammissibile poiché non si tratta di un soggetto giuridico ma un organo di supporto all’attività del vescovo”.

“I palpeggiamenti? Solo goliardia”

In merito ai palpeggiamenti contestati dall’accusa, l’avvocato della parrocchia di San Giovanni, Mauro Lombardo avrebbe, sostanzialmente, spiegato che, all’interno della comunità della parrocchia, questa modalità era consueta ma in chiave del tutto goliardica.

Da qui, l’esposizione in aula della foto ritraente l’attore Roberto Benigni che palpeggia, durante una trasmissione televisiva di molti anni fa, Pippo Baudo. Sulla stessa linea anche uno dei legali dell’imputato, l’avvocato Antonino Lizio: lui ed il collega Dennis Lovison hanno chiesto l’assoluzione di Rugolo. La pubblica accusa ha sollecitato, al termine della scorsa udienza, la condanna a 10 anni di don Rugolo. La sentenza è attesa per il prossimo 5 marzo.