Consorzio di bonifica sul lastrico, Pd, “Regione intervenga”

E’ il caso di dire che naviga in acque agitate il Consorzio di bonifica di Enna, i cui conti non sono affatto in ordine. Sulla spalle pende un contenzioso con Siciliacque che vanta crediti per circa 6 milioni di euro e poi c’è anche la questione dei lavoratori a cui non sono stati pagati gli stipendi relativi al mese di gennaio.

L’interrogazione del Pd

Il gruppo parlamentare regionale del Pd, con in testa Fabio Venezia, ha presentato una interrogazione al Governo regionale per chiedere “quali urgenti iniziative intenda promuovere per far fronte alle criticità finanziarie del Consorzio di Bonifica n. 6 di Enna e per assicurare il regolare pagamento degli stipendi ai lavoratori dello stesso ente e un’efficiente erogazione dei servizi al comparto agricolo del territorio”.

I guai finanziari

Il cuore del problema è rappresentato dalle procedure esecutive avviate da Siciliacque che, stando alle informazioni fornite dal gruppo parlamentare regionale del Pd, ha notificato, in virtù del mancato pagamento di tutte le fatture, “l’atto di pignoramento al Consorzio di Bonifica n. 6 di Enna”.

La mediazione

Nei mesi scorsi, c’è stato un tentativo da parte della Regione, con l’assessore all’Agricoltura, Luca Sammartino, di risolvere la questione, “attraverso un intervento finanziario straordinario da parte della Regione Siciliana” spiega Fabio Venezia, deputato regionale del Pd.

La paralisi

La mediazione, però, non ha prodotto nulla, fatto sta che “con l’esecutività del pignoramento i conti correnti del Consorzio di Bonifico sono stati bloccati con inevitabili ripercussioni sulla gestione dell’ente: mancato pagamento degli stipendi al personale, impossibilità ad assumere operai stagionali, interruzione delle forniture idriche agli utenti, blocco della stagione irrigua, realizzazione dei progetti finanziati nell’ambito del PNRR” spiegano i deputati regionali del Pd.

I riverberi sui lavoratori

Ed a cascata, i problemi finanziari sono ricaduti sui lavoratori. “Questo clima di incertezza finanziaria ha determinato la drastica diminuzione dell’importo dell’anticipazione di cassa con il quale in passato si è fatto fronte al pagamento delle spese di funzionamento e degli stipendi in attesa degli accreditamenti da parte della Regione” aggiungono gli esponenti del Pd.

Stipendi a rischio

In questa situazione di incertezza, il rischio è che gli stipendi dei prossimi mesi non saranno pagati. “Ad oggi lo stipendio -dicono i parlamentari regionali del Pd – del mese di gennaio non è stato ancora versato ai dipendenti e, continuando questo stato di cose, siffatta prospettiva continuerà anche per i prossimi mesi con inevitabili disagi nell’erogazione dei servizi agli agricoltori che sono attualmente alle prese con una crisi senza precedenti”.