Parco urbano, scontro tra Comune e Architetti al Tar

E’ finito in pareggio il primo tempo della partita che il Comune di Enna ha inteso disputare contro l’Ordine degli Architetti nel momento in cui ha preferito non ricorrere al mercato concorrenziale ed affidare direttamente all’Università Kore il servizio di progettazione esecutiva del Parco Urbano di Enna Bassa. Nella seduta del 15 febbraio scorso, il TAR Catania, a cui si è rivolto l’Ordine professionale, si è riservato di esprimersi nella prossima udienza del 18 aprile 2024.

L’alternativa

Il problema c’è, ma si poteva evitare con un pò di buon senso. Sarebbe infatti bastato sospendere l’efficacia dell’affidamento in questione, come del resto richiesto dallo stesso Ordine professionale, e formulare un parere preventivo all’ANAC che, peraltro, si è già pronunciata per una questione analoga, ancorchè sulla base del precedente codice degli Appalti.

I compiti dell’Università

Il merito della questione, che rimane intatto anche con il nuovo Codice degli Appalti, concerne la possibilità delle Università di ricevere incarichi per la progettazione di opere di architettura e ingegneria che non siano di stretta attinenza con i compiti istituzionali delle medesime. Mentre le finalità istituzionali delle Università sono la formazione, la ricerca e l’insegnamento. Le attività di progettazione sono invece
strumentali unicamente allo svolgimento dei compiti d’interesse pubblico propri dell’ente locale Comune. Si tratterebbe, invero, di attività generalmente svolte da liberi professionisti (ingegneri o architetti) e che, se pur basate su aspetti tecnico-scientifici, non attengono alla ricerca scientifica.

La tipologia di incarico

Se a ciò si aggiunge che non siamo in presenza di un accordo di collaborazione per il perseguimento di un risultato comune in modo complementare e sinergico, ossia in forma di reciproca collaborazione, in maniera gratuita e nell’obiettivo comune di fornire servizi indistintamente a favore della collettività, visto che l’incarico sarebbe svolto dietro regolare corrispettivo economico (122.000 euro), e che l’Università Kore ha notoriamente una natura giuridica camaleontica, saremmo molto più contenti se si
evitasse di “tirare troppo la corda”.

Massimo Greco